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Gesù come Uomo
Quando ci si accosta a figure che rivestono un’importanza spirituale oltre che storica e si vogliono trattare in maniera oggettiva le testimonianze sulla loro vita e le loro azioni, occorre procedere con estrema cautela. Da un lato, per una questione di rispetto. La ricerca storica e antropologica non dovrebbe avere come scopo quello di turbare o destabilizzare il campo della fede, che opera su un piano di pensiero molto diverso. Dall’altro, a causa della prevedibile incertezza delle fonti documentarie, a loro volta un mix di fatti storici, leggende e rielaborazioni in chiave celebrativa o escatologica.
La ricerca di un Gesù storico che andasse al di là della figura illustrata ai fedeli dalla Chiesa cristiana è iniziata con l’avvento dei Lumi, in un clima in cui la Ragione si contrapponeva alla Religione, in una lotta senza quartiere che ci ha condotto all’era moderna ma che a sua volta appare da tempo superata, come tutte le prese di posizione radicali.
Il movimento ha però il merito di aver stimolato le indagini delle fonti, non mediate dalle scelte della Chiesa, e da allora sono stati tradotti e presentati molti testi non canonici, vangeli apocrifi, note sui primi concili e sulle motivazioni alla base della scelta dei vangeli che costituiscono il Nuovo Testamento e del rifiuto di altri. Inoltre, negli ultimi decenni sono stati portati alla luce frammenti anche ampi di testi sconosciuti, ora al vaglio degli studiosi.
Tutto questo materiale, se comparato e valutato senza pregiudizi, può aiutare a comprendere e definire almeno in parte la figura storica di Yehoshua ben Yosef, Gesù di Nazareth. Non vi sono più dubbi sul fatto che egli sia vissuto in Israele e sia stato un rabbi rivoluzionario, ma cosa sappiamo veramente di lui, delle sue opere e delle sue parole?
Corrado Augias tenta di trovare risposta ad alcune di queste domande avvalendosi dell’aiuto di Mauro Pesce, in “Inchiesta su Gesù”, un’intervista a tutto campo in cui il giornalista indaga con il solito acume sulle risposte che può fornire uno studioso esperto come Pesce.
Chi era veramente Gesù? Perché si definiva – o è stato definito – Figlio di Dio? Quali erano i suoi scopi e i suoi insegnamenti? Queste domande possono sembrare sciocche al credente che conosce il catechismo, ma non lo sono affatto se ci si approccia ad esse con intento di indagine. La Chiesa Cristiana, in effetti, ha ben poco a che vedere con ciò che ha detto e fatto lo straordinario predicatore vissuto duemila anni fa, essendosene discostata nei punti fondamentali fin dalle origini.
Gesù, prima di tutto, era un ebreo osservante della Legge. Questo aspetto è stato dimenticato volutamente per gran parte dell’esperienza cristiana, ma Augias e Pesce vi pongono l’accento, dimostrando come egli non fosse affatto interessato a fondare una nuova religione ma, al contrario, a riportare lo spirito di fede degli Ebrei nella giusta direzione, aggiungendovi un messaggio rivoluzionario di crescita spirituale, amore verso Dio (un Dio visto come padre misericordioso) e rispetto verso il prossimo come mezzo di elevazione. La sua predicazione era fatta per il suo popolo, non per i Gentili, che invece accolsero e fecero propri i suoi insegnamenti, arrivando poi a vessare per secoli il popolo d’origine di Gesù in quanto macchiato dalla colpa della sua uccisione.
Il giornalista e lo storico ripercorrono ciò che si conosce delle origini di Gesù, comparando fra loro sia i Vangeli canonici che gli altri testi conosciuti. Veniamo così a scoprire che il luogo della sua nascita è incerto e che, se non vi sono dubbi sull’identità dei suoi genitori, sembrano appartenere al mito sia le genealogie che lo allacciano al sangue di Davide sia la sua qualità di figlio unico (di origine divina). Pare, infatti, che Gesù avesse sia fratelli che sorelle, cosa che mette in discussione anche la tesi della verginità di Maria.
L’indagine spazia a tutto campo sui modi e i temi delle sue predicazioni, che in parte lo accomunavano sia ai farisei che all’opera di Giovanni Battista, il quale infatti gli fu maestro per un certo periodo. Si parla poi del rapporto con i discepoli e con il clima socio-politico dovuto alla dominazione romana, dell’arresto e del processo, dei meccanismi iniziati dopo la sua morte che hanno condotto questo piccolo movimento ebraico a diventare una delle più grandi religioni del mondo, e delle leggende nate più tardi, in epoca medievale, tra cui spicca quella del Graal.
Con una conversazione snella, chiara eppure zeppa di informazioni e spunti di approfondimento, i due autori coinvolgono il lettore nella ricerca del volto storico di Gesù, senza pregiudizi né la presunzione di fornire una univoca chiave di lettura. Un percorso che, se possibile, ci restituisce un’immagine ancora più grande e profonda di un uomo che con le sue parole ha cambiato il corso della Storia.