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UNA LUCE NELLE TENEBRE PIU' FITTE
Ogni pagina di questo libro è una spada nel cuore, ad ogni sfogliare si ha l’impressione di essere abbagliati da una luce forte per cui è stato necessario per me non leggere il libro tutto d’un fiato,pena un collasso emotivo e spirituale. E’ un libro che incide l’anima, la fa a pezzi, la taglia e mette letteralmente in crisi.
Temevo di avere tra le mani un libro latte e biscotti,per non parlare della copertina poco incoraggiante(de gustibus ).
Avevo sentito parlare di Chiara Amirante, del suo compito di tirare fuori dalla strada ragazzi disperati, distrutti dalla droga,dall’alcool e dalla prostituzione.
Il libro racconta l’intero percorso di come è nata una comunità, denominata Nuovi Orizzonti.
A qualcuno può non interessare,non interessava neanche a me ad essere sincera,la mia era pura curiosità.
Ma leggendo mi sono resa conto che questo libro mette in aperta discussione il proprio modo di vivere la Fede,che molto spesso è adattata ai propri comodi. Riuscite ad immaginare una ragazza di circa 19 anni o giù di lì, che sentendo nel cuore la chiamata ad aiutare i più disperati, immergersi negli inferi dei sottopassaggi di Termini(anni 90’), completamente da sola,in piena notte senza essere stranamente aggredita o violentata al primo sguardo? Chiara entra in questo inferno e vede gente buttata a terra come morta, sono i ragazzi in overdose,gente che si prende a bottigliate e sanguina,che si accoltella, ragazze giovani e drogate fino al midollo che si prostituiscono, e qui in pratica inizia l’avventura. Nessuno dei volontari aveva il coraggio di discendere in quella valle dei disperati e i suoi genitori erano all’oscuro di tutto ciò che stava intraprendendo.
Ha certo rischiato la vita ma con eventi di salvezza che hanno del miracoloso. Si tocca con mano,attraverso questo libro, la tangibile presenza di un Dio che non abbandona né ha mai abbandonato l’uomo al proprio destino. Lei stessa nel libro commenta: “Perché mai dovrei inventarmi di sana pianta certe mie esperienze ? Risulterei poco credibile. Tutto quello che ho scritto l’ho vissuto in prima persona,sulla pelle”
Il “popolo della notte” vede rifulgere una luce che viene incontro a loro,li aiuta concretamente; Chiara lascia famiglia,casa e lavoro per vivere assieme ai suoi ragazzi di strada.
Tra questi ragazzi ci sono assassini,qualche mafioso, spacciatori, e ogni genere di delinquenza. Nessuno escluso. Tutto il concentrato di miseria umana,la più estrema. I più miserabili, i più considerati “irrecuperabili”,i più incalliti e pervertiti, personaggi da messe sataniche e sacrifici umani, hanno trovato in Chiara e nella comunità nascente basata sul modello dei primi Cristiani, una rinascita sia fisica che spirituale.
Perché non si tratta soltanto di una Comunità di recupero fisico da certe dipendenze ma va oltre…
Ecco la specialità di Nuovi orizzonti; c’è anche il recupero spirituale per chiunque voglia intraprendere un cammino per ritrovare la strada verso il Padre,come il figlio prodigo del Vangelo. Il bello di questa esperienza è che i ragazzi hanno avuto fisicamente e materialmente le prove di non essere affatto soli. C’è veramente Qualcuno.
Libro tragico, commovente e non vedevo l’ora di finirlo perché altre pagine ancora e sarei collassata dal troppo dolore e dalla troppa luce. Mette in una prospettiva diversa il carattere di Dio, il suo modo di agire e quello che vuole veramente da noi: Che siamo felici. Un Dio completamente Padre, un Dio storpiato da troppi millenni e anni dal bigottismo e fanatismo fino a renderlo un Dio odioso. Il libro ce lo presenta in un altro modo, il più vero, il Dio autentico che hanno sperimentato i primi Cristiani della Storia. In povere parole un Dio che è solo Amore e nient’altro. Ma non esiste per l’esattezza un Dio dei cristiani, il Dio che Chiara ci rivela attraverso i fatti è il Dio di tutti, ma soprattutto il Dio degli ultimi.
Il libro si riassume in questa unica frase: “Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò” (Vangelo Luca 15)”
Gli si gettò al collo e lo baciò è il Dio reale sperimentato da questi ragazzi sfiniti e abbandonati a loro stessi, che ora hanno ritrovato la piena libertà di uomini e figli di un Padre.
Per lo stile ho affibbiato due stelle perché l’impronta narrante del libro è molto giovanile ,accompagnata da esclamazioni anch’esse giovanili e può non piacere,soprattutto se frequenti. Ma quello che conta è la sostanza, non l’apparenza, no?
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Commenti
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Pia
Ciao
non è un libro che si legge e si mette sullo scaffale.. tutt'altro ,insegna ed ammaestra nel profondo di noi stessi
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