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Lezioni spirituali di un grande cristiano
Un libro piacevolissimo, come tutti quelli dell'autore, del grande cardinale Carlo Maria Martini che si interroga, insiema al suo amico anch'egli gesuita Georg Sporschill, sul significato della fede e sul rapporto tra Dio e l'uomo, nei giorni nostri. E' un dibattito aperto e franco tre due amici di vecchia data, che comprende le tematiche più care del cristianesimo come la misericordia, la carità, l'amicizia, la fede, il dialogo con i non credenti. Un dibattito che non risparmia critiche, anche molto dure, alla Chiesa Cattolica e alle sue recenti prese di posizione. Un dibattito che ruota attorno alle difficoltà della Chiesa di oggi di interloquire con i giovani e con il mondo occidentale in genere che nutre, ormai da diversi decenni a questa parte, una profonda diffidenza verso le istituzioni ecclesiastiche.
Ma il libro non si limita a questo: Martini cerca di indicare un percorso che la Chiesa deve seguire per ritrovare il dialogo non solo con i cattolici, ma anche coloro che sono all'esterno della Chiesa, come laici, agnostici o atei. Ed è in questo senso che il cardinale arriva a criticare direttamente l'enciclica "Humanae Vitae" di Paolo VI dove si fa divieto della contraccezione; un'enciclica che ha fatto sì che le persone "non prendessero più in seria considerazione la Chiesa come interlocutrice o maestra".
Di questo piccolo saggio mi ha poi colpito molto, per profondità di pensiero e lungimiranza, il capitolo dedicato alla sessualità e al modo in cui viene vissuta dai giovani, e l'importanza dell'uso del preservativo come "male minore" per la diffusione dell'Aids nei paesi del Terzo Mondo.