Dettagli Recensione
Gesù
Ho comprato questo volumetto poco dopo aver superato l'esame di Storia delle chiese e del cristianesimo, in un diverso contesto difficilmente mi sarei avvicinato ad un libro su questo argomento e scritto da questo autore.
Già, perché ho scelto di acquistare questo Gesù per leggere le atee tesi di d'Arcais e metterle a confronto con quanto studiato per l'esame: un mettermi alla prova correlato da una buona dose di autocompiacimento.
Il libro è breve, poco meno di 130 pagine, appare corposo solo per la scelta editoriale di stamparlo in formato tascabile (scelta che di mio non condivido).
Lo stile di d'Arcais rimane quello con il quale l'ho conosciuto sulle pagine di MicroMega, anche se speravo che la pubblicazione di un libro divulgativo gli facesse cambiare registro; invece rimane il solito aggressivo e incalzante modo di esporre le tesi, uno stile che da sempre mi ha dato l'impressione di un "sotuttoio" che poco spazio da alle idee altrui auto-convinto della superiorità della propria (proprio quello che contesta alla Chiesa in questo testo e in altri articoli).
Così, tutto preso dalla propria attività, l'autore si inerpica su di un lavoro veramente vasto per una pubblicazione così ridotta. Tenta di fare il divulgatore di molte teorie contrastanti con la dottrina della Chiesa di Roma senza provare a farne una sintesi propria o a inserirci un proprio pensiero che non sia la solita vis polemica.
Ma d'altronde è un filosofo e non uno storico e, una volta finito di leggere il libro, vien da domandarsi perché abbia scelto di entrare in questo campo, non poteva piuttosto pubblicare un lavoro divulgativo incentrandolo sulla filosofia citando i maggiori autori atei e agnostici? A mio avviso ne sarebbe venuto fuori un testo migliore.
Il pamphlet perciò risulta un insieme di punti sviluppati più a citazioni e contro-citazioni, che con un'argomentazione, originale o non. Le stesse citazioni sono lasciate all'apparato notarile a piè pagina (a mio avviso piuttosto essenziale), senza poi una più completa bibliografia finale; c'è solo nelle "Istruzioni per l'uso" uno scarno elenco di libri. Sarebbe certamente stata gradita una bibliografia finale contenente sia le opere utilizzate, sia ulteriori opere d'approfondimento per chi avesse voluto studiare più a fondo l'argomento ( nel giustificare tale scelta, ritrovo in d'Arcais quello stile "basto io a dir le cose, porto io la verità").
Nel concluderlo poi mi son chiesto chi potesse anche essere il destinatario di tale libro. Il papa? No di certo, lavoro è troppo misero. Qualche credente? Difficile che si avvicini a un testo del genere e ancor più difficile che nel leggerlo trovi dubbi sulla fede; girando sui forum cattolici le tesi riproposte da d'Arcais sono più e più volte confutate o confermate a seconda del contesto da cui sono state estrapolate. Il libro poi non può essere destinato a qualche non credente, visto che riprende in maniera troppo semplicistica troppi autori, anche diversi tra loro (come posso discutere di Gesù con i cattolici citando Küng, autore cattolico?).
Alla conclusione del libro l'idea di uno scritto compiuto da un filosofo e non da uno storico prende sempre più corpo e la domanda "perché è stato pubblicato questo libro" prende sempre più piede.
In sostanza, per concludere con qualche buona parola per il libricino, l'unica parte che mi è parsa valida del libro, ben scritta, non polemica, neutra, è il "Commiato"; due facciate che contengo il riassunto dell'intero libro, il che la dice lunga sulla sostanza dello stesso: un po' poco per le attese e promesse date dal sottotitolo, L'invenzione del Dio cristiano, e dall'introduzione.