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Il Maritain del XXI secolo
- La terra strada del cielo - è stato scritto da Fabrice Hadjadj nel 2002, pochi anni dopo la sua conversione al cattolicesimo, avvenuta in Francia nel 1998. Il sottotitolo dice: manuale dell’avventuriero dell’esistenza. Il filosofo è nato a Nanterre nel 1971 da genitori ebrei di origini tunisine. Suo padre, diplomatico, ha lavorato per molti anni in Africa dove Hadjadj trascorre la sua gioventù.
Hadjadj ha partecipato alla XXXII edizione del Meeting di Rimini come relatore di un incontro dal titolo: l’inevitabile certezza: riflessione sulla modernità. “La certezza è solidità – ha spiegato Hadjadj – ma non la solidità della pietrificazione bensì quella del nostro cammino”. Ciò che non fa vivere, per il filosofo francese, non è la certezza ma il dubbio. “Se voi non foste certi che io non sia un terrorista norvegese pronto a spararvi – ha esemplificato – non potremmo andare avanti nella nostra riflessione. Lo stesso Aristotele associa il dubbio a ciò che incatena e la certezza a ciò che libera”. Per questo motivo gli scettici, nella vita quotidiana, finiscono per essere sempre conformisti: siccome non c’è alcuna certezza, non cambiano niente.
- La terra strada del cielo - è l’opera fondante il pensiero di Hadjadj. Con essa il filosofo pone le basi della sua riflessione metafisica che parte dalla riscoperta del valore della terra. Cit. :” la crisi dell’ambiente non è un problema di carattere materiale, ma spirituale”. Ripercorrendo il pensiero filosofico degli ultimi secoli, Hadjadj individua tre mali contemporanei, tre “tentazioni” che ci allontanano dalla Verità: manicheismo, panteismo e agnosticismo. Nella seconda parte dell’opera, composta nella traduzione italiana di centoventitre pagine, il filosofo parte dalla terra per arrivare al cielo, la vera terra promessa. Cit.: “Risvegliando in noi il desiderio del Cielo, [la Grazia] rende più profondo il nostro legame con la terra; elevando il nostro spirito verso le cose di lassù, rende più ampio il nostro rapporto con la carne così bassa, ma chiamata alla resurrezione.”
Durante la lezione tenuta al Meeting di Rimini, Hadjadj terminava: “La certezza è apocalittica, non nel senso oggi comune di catastrofica, ma nel suo significato di ‘rivelazione’. Dopo il crollo delle ideologie e oltre le incertezze della post modernità, ci resta un’immensa ed inevitabile certezza di apocalisse, un’esistenza feconda che manifesta la gloria attraverso la croce, che porta una rivelazione fin nel cuore della catastrofe”.
In conclusione: un autore contemporaneo che invito a meglio conoscere e meditare: propone riflessioni profonde, non comuni e che lasciano il segno nella nostra anima sempre assetata di Verità. Che sia il nuovo Maritain?