Dettagli Recensione
"Cristo non è cultura" Carlo Bo
Sin dalla premessa Torno riporta la nota scommessa di Blaise Pascal (Pensée) non già al singolo individuo ma all’intera civiltà occidentale.
Perché scommettere su Cristo?
Questa domanda ci pone l’autore proprio all’inizio e non promette risposte né ricette facili ma dure riflessioni sulla Chiesa, sul mondo occidentale, sui filosofi e anche su noi stessi.
È un libro che lascia il segno, credenti o no che siamo, che ti induce a riflettere sui grandi temi e sulle domande fondamentali della vita.
È un invito a risvegliarsi, a prendere coscienza che la nostra civiltà è decadente nonostante la tecnologia.
Alcune frasi di questo volume ti restano addosso, non riesci a liquidarle, ti fanno riflettere e talvolta ti inducono a cercare di approfondire.
“C’è qualcuno che pensa alle riforme dello spirito e c’è chi vive, ma tra le due categorie manca un dialogo che possa rendere credibili certe trovate”.
“Il mondo antico scommise su Cristo e convertì i barbari, ovvero l’Occidente sopravvisse attraverso la forza della nuova fede quando le legioni romane furono distrutte”.
“Gesù annuncio il regno di Dio, poi venne la Chiesa” (Alfred Loisy).
“Lontano da noi ritenere che la fede ci impedisca di trovare o cercare la spiegazione razionale di quanto crediamo, dal momento che non potremmo neppure credere, se non avessimo un’anima razionale” (Sant’Agostino).
“Non stiamo credendo più a sufficienza nel Suo messaggio per ancorare di nuovo i nostri valori alla Sua rivelazione”.
“Lo stacco è la croce di Cristo, perché è una sfida alla ragione”.