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Nel luogo di grandi sorgenti
Era una bambina e nel compito in classe a tema “Io, tra vent’anni” scrisse dell’Africa e della sua vita futura in quel luogo esotico. Ottenne un brutto voto, perché ogni contenuto era fuori traccia e si chiedeva concretezza. Vent’anni dopo, dall’Africa, Kuki spedì una cartolina alla sua maestra.
Memoir e autobiografia, Gallman racconta di vita e di luoghi, di poesia e profumi, di natura e animali attraverso la grande passione che è per lei la terra africana. Trasferitasi col secondo marito, i due si insediarono in una immensa proprietà alle porte di Nairobi. Spalmato il racconto in un ampio arco temporale, osserviamo insidiarsi l’élite bianca dei grandi proprietari terrieri. Furono i safari per il diletto dei ricchi occidentali e fu il bracconaggio, poi in epilogo lo sforzo per la conservazione: l’uomo tendenzialmente distrugge e poi cerca di rimediare.
La savana un tempo gremita di fiere, mobilitazione per salvaguardare le specie in via di estinzione, fuga degli indigeni verso gli insediamenti metropolitani, la perdita del compagno amato e la forza di ricominciare fendendo la sofferenza, una corazza di coraggio.
Tramonti infuocati alle spalle delle acacie dove li seppellì, brucia eterno un fuoco in loro memoria. Rifioriscono opulente le orchidee, gli elefanti brucano i germogli teneri, il cobra striscia avvolto in una pelle nuova, nella notte un ghepardo si muove furtivo e temibile. Dopo l’arsura arrivano le piogge e la terra ricomincia l’ennesimo ciclo vitale, fragile e bellissimo.
Scrittura scorrevole e romantica, Sognanvo l’Africa è prosa d’affetto e rispetto di una donna e per il suo Kenya. Sigillo sull’amore e sul dolore, promessa di resistenza per custodire nel tempo uno spicchio di terra fertile dai molteplici pericoli che vorrebbero annientarla.