Dettagli Recensione
Uno tsunami di primavera
Libro di viaggio che racconta la storia di un percorso fatto dall’autore in autostop lungo tutto il Giappone. Un viaggio iniziato per cercare una sorta di equilibrio. Viaggio che, tra gli incontri strampalati che fa l’autore, fa scoprire aspetti del Giappone non sempre così in linea con l’idea che si ha di questo Paese nell’immaginario collettivo. Perché il Giappone realizza il concetto di modernità al meglio delle proprie possibilità, ma è anche un paese irritante ed eccentrico. Attraverso il percorso del pellegrinaggio degli 88 templi, così come, tra hotel capsula ed alberghi dell’amore, sentendosi raccontare l’ossessione che i giapponesi hanno per il sesso, si svelano tante sfaccettature della loro mentalità, del loro essere. E’ un viaggio, e quindi un libro, che ti permette di vedere il Giappone non da spettatore ma da attore. La parte che ho preferito è quella dedicata alla fioritura dei ciliegi, con i loro colori rosa e bianco cangianti, ed il loro essere simbolo della caducità della vita. Lo spostamento del loro fronte di fioritura fa da filo conduttore del viaggio e del libro, forse perché i sakura sono un vero e proprio simbolo di questo paese. Essere immersi in quei viali, in quei parchi, in quei giorni, deve essere un vero sogno.