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Ha una sua ombra il vento
Recentemente scomparso (1/2/2017), Predrag Matvejevic, accademico a Roma, Zagabria e Parigi, è l’autore del saggio Breviario Mediterraneo (1987) e nella sua vita è stato prima a fianco dei dissidenti del blocco sovietico, poi europeista convinto.
La sua opera più celebre si articola in tre parti.
La I parte, Breviario, è un excursus attraverso il Mediterraneo (“La parte più povera del Mediterraneo – anche questa è una delle contraddizioni del nostro mare – avrà più giovani, e quella più ricca, più vecchi”): isole, penisole, promontori, golfi, correnti, venti (“Ha una sua ombra il vento”), vegetazione, popoli, tesori nascosti (“Il passato del Mediterraneo è pieno di relitti”).
La II parte, è dedicata alle Carte: “Esse non possono farci scoprire il volto del Mediterraneo, ma appena le rughe del suo viso”.
La III parte, Glossario, riconferma l’impostazione colta ed erudita dell’opera: “I greci avevano più termini per il mare: hals è il sale, il mare come materia; pelagos è la distesa, il mare come immagine; pontos è il mare come vastità e viaggio; thalassa è … mare come esperienza o avvenimento; colpos significa insenatura o riparo e indica quella parte di mare che abbraccia la costa… laitma è la profondità marina, cara ai poeti e ai suicidi”.
Giudizio finale: enciclopedico, geo-lirico, da rileggere a trent’anni dalla pubblicazione ripensando a cosa sia, oggi, il Medeiterraneo…
Bruno Elpis
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