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Aporo no Sakazuki
New York l'imponente, dove nulla e' piu' a misura d'uomo ; il Brasile opulento che contrappone i grattacieli all'Amazzonia e non conosce il razzismo ; i colori da cartolina delle Hawaii ; l'Africa dei Caraibi tra i rituali di Haiti ; la Grecia magnifica che lo fece innamorare ; l'India della spiritualita' e delle donne bellissime; l'Italia tra i colossi di Roma e la decadenza aristocratica e unica di Venezia; l'antipatia cronica per la Francia.
Titolo tanto sconosciuto quanto in via di estinzione, questa edizione fuori catalogo e' ormai introvabile anche nell'usato, dove le poche copie si pagano a peso d'oro.
La coppa di Apollo e' una raccolta di articoli che tratta prevalentemente l'itinerario che Mishima percorse tra il dicembre del 1951 ed il maggio del 1952, toccando il Brasile, gli Stati Uniti e l'Europa.
Lontano dalla comune narrativa di viaggio, si tenga conto della collocazione socio temporale della vicenda e della fonte. Sicuramente spicca la voce di un Paese sconfitto di recente in guerra, reduce da un disastroso attacco atomico, coinvolto ( per forza e per scelta) in un radicale processo di occidentalizzazione, in un periodo in cui era complesso per un giapponese avere la possibilita' di recarsi all'estero. Ma soprattutto che questa pubblicazione - corredata anche da diversi elzeviri scritti durante viaggi successivi- arriva dalla viva penna di Yukio Mishima e l'impronta e' decisiva.
Il testo non si concentra tanto sul viaggio, quanto su Mishima e il viaggio. Impossibile scindere i due elementi in un connubio inestricabile di immagini sì, ma anche di pensieri, di filosofia, di frequenti collegamenti a opere e autori radicati nel folto patrimonio culturale del giapponese.
A tratti poetico e a tratti conciso e tagliente, a volte diretto e a volte asciutto e criptico , l'universo di Mishima che esclude la narrativa mi e' sfuggente e forse per questo sempre piu' attraente.
Lodando l'impatto emozionale del miracoloso processo epidermico con cui le mani affondano esultanti nella carta di questo raro volume , il contenuto complesso ma inestimabile mi ha annebbiata e ostacolata a giorni alterni. Ma poi, come e' noto, quando si ama non scende mai la notte.
Se collezionate Mishima , questo volume, come la saggistica, e' un modo per possedere non il solo scrittore, ma soprattutto l'uomo. Buona lettura.
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peccato che tantissimi scritti ci vengano preclusi a causa di mancate pubblicazioni e di scelte editoriali volte solo alla ricerca del soldo facile
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