Dettagli Recensione
Oriente e Occidente
Come non definirlo “piccolo gioiello” il romanzo che Orwell dedicò al suo soggiorno birmano.
Una penna incredibilmente matura e ben definita fotografa un intreccio di storie ambientate nella Birmania ai tempi del dominio inglese.
Orwell con estrema maestria cattura i volti di culture differenti, partendo da immagini paesaggistiche e locali di una bellezza tangibile, descrivendo luoghi, colori e profumi colmi del sapore d'Oriente, di una terra lontana avvolta in tradizioni millenarie.
Dall'altro lato l'intrusione e la sopraffazione “dell'uomo bianco” tronfio di superiorità, borioso e irrispettoso, non interessato ad approcciare la diversità.
Il romanzo diviene una parabola umana, un racconto che si colora di un realismo deciso, sfociando in un mare di sofferenza, di ingiustizia, di degrado.
I volti degli uomini e delle donne che popolano il romanzo sono scolpiti nei lineamenti, segnati da smorfie di dolore, da mezzi sorrisi che anelano desiderio di amore o accettazione, da lacrime calde che solcano le guance dalla pelle scura o chiara.
E' una vita complicata quella che si vive nella colonia inglese, schiacciata quella degli indigeni da un clan di dominatori, scialba e monotona quella degli inglesi, padroni di una terra che sentono estranea e di cui rifiutano qualsiasi contaminazione socio-culturale.
Incredibilmente toccante e vero questo primo scritto di Orwell, denso di sentimenti, gonfio di lacrime e di interrogativi sulla condizione dell'uomo, sulla sua natura, sulle scelte e sulla capacità di autodeterminazione.
Un libro del 1934 che ancora oggi esprime contenuti preziosi.
Indicazioni utili
Commenti
6 risultati - visualizzati 1 - 6 |
Ordina
|
un grazie a Valerio per averlo proposto per primo lo scorso anno!
Vale.
6 risultati - visualizzati 1 - 6 |