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Un lungo nastro di fatica
Prima o poi lo farò. Non so bene quando, non so bene da dove partirò…perché è il “da dove si parte” che è importante…, non so bene quanto tempo ci metterò, ma prima o poi il cammino di Santiago lo percorrerò. Perché da sempre mi affascina e perché è da tanto che sento di averne bisogno. Questo libro è il racconto, frizzante, dell’esperienza di un pellegrino che vive il cammino a modo suo. Il cammino è un’alchimia del tempo sull’anima, è un lungo nastro di fatica, che aiuta a perdere tutto per ritrovare l’essenziale. Rappresenta il desiderio di percorrere il mondo per fuggirlo ed in quest’immagine mi sono molto riconosciuta. Il cammino è un’esperienza che rappresenta l’oblio dell’anima e la sottomissione al corpo, con momenti di emozione religiosa inaspettati. Mi ha colpito il tono ironico e spensierato di questo racconto, che mi aspettavo più mistico e invece mi ha piacevolmente colpito per la sua naturalezza e semplicità. L’autore afferma che partendo per Santiago non cercava nulla, ma che l’ha trovato e alcune delle pagine più belle sono dedicate alla riscoperta della natura, nella sua intimità. Perché questa è un’esperienza che libera dai tormenti del pensiero, toglie ogni vanità dalla mente ed ogni sofferenza dal corpo e mette l’io in sintonia con la natura. Va letto e va vissuto. Almeno una volta nella vita.
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