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Te quiero Luis
"Al andar se hace el camino el camino se hace al andar", camminando si fa il cammino il cammino si fa camminando e' il titolo originale di questo breve libro di Sepulveda. Significativo, sebbene forse meno d'impatto di quel Patagonia Express-appunti dal sud del mondo- che poi tanto male non e', esaustive entrambe le versioni perche' molto del libro c'e' in ognuna di esse.
Tutto nasce nel caffè Zurich di Barcellona, quando un tizio di nome Luis ( Sepùlveda) ed un tale di nome Bruce (Chatwin) si incontrano . Diavolo ci pensate ? Un inglese gitano ed un cileno esiliato, ubriachi nel vento del febbraio spagnolo, che organizzano un viaggio ai confini del mondo.
Poi le cose vanno come vanno, ci sono avventure da cui non si fa ritorno, e tempo che al cileno viene permesso il rimpatrio, l'inglese e 'ormai lontano. Stretta tra le mani una moleskine a quadretti dono di Bruce, Luis decide che i viaggi promessi vanno mantenuti .
"Andiamo, dico al mio zaino".
E poi e' Patagonia, e' Amazzonia, e' terra di luoghi ma soprattutto di personaggi ed aneddoti. Gli appunti diventano racconti, i racconti diventano l'essenza di questi pazzi sudamericani che son tanto veri da sembrare inventati. E gli uomini sposano i luoghi ed i luoghi sposano gli uomini ed il paesaggio diviene un inevitabile tuttuno di geografia umana : nel diciottesimo campionato di bugie della Patagonia, dove si mente per essere felici e mai si confonde la bugia con l'inganno. A Manantiales, Tierra del Fuego, dove ho guardato il mare d'inverno, dove giocavano i delfini, dove un bambino e' morto di tristezza.
Mi stappo in uno spritz, mi srotolo in uno swing, il cileno mi vivacizza mi intrappola mi emoziona e riesce a raggiungere luoghi lontani, sepolti, fin giu' nella Patagonia di me stessa.
Strizza l'occhio blu e mi seduce di nuovo, come sempre : -Andiamo, mi dice il mio zaino.-
Buona lettura.
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