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Alla conquista della Roma tibetana
Alexandra David-Nèel nacque nel 1868 nei dintorni di Parigi e morì centenaria. Ma cio' che ho trovato irresistibile e' stato scoprire che compiuto il centesimo anno di eta' insistette per farsi rinnovare il passaporto, eccomi a tu per tu con un personaggio stupefacente.
Appassionata orientalista, questa donna compi' un'impresa ben lontana da quello che oggi noi potremmo definire viaggio : questa e' un'avventura ai limiti del verosimile. Dopo anni trascorsi tra Sri Lanka, India , Nepal, Giappone, Corea , Cina e Tibet la scrittrice coltiva il suo grande sogno , quello cioe' di raggiungere Lhasa, la citta' sacra tibetana proibita agli stranieri.
Eccoci allora alle prese con VIAGGIO DI UNA PARIGINA A LHASA, opera in cui l'autrice racconta la sua impresa iniziata nell'ottobre del 1923, quando cinquantaquatrenne, accompagnata dal giovane lama tibetano Yongden, trascorrera' otto mesi vagabondando per il Tibet sui sentieri per La Roma tibetana. Travestita da cenciosa pellegrina, priva di qualsiasi equipaggiamento e con una scorta irrisoria di cibo, la francese ed il suo compagno sopravviveranno attraversando sentieri montagnosi sul tetto del mondo spesso sfamandosi con della sola acqua bollita , dormendo sulla nuda terra ghiacciata, rischiando ogni giorno di essere individuati ed arrestati ai posti di blocco .
Ho trovato la penna di David - Nèel piuttosto piatta e a tratti noiosa, priva di enfasi e talento e poco evocativa , ma l'apporto del testo e' indiscutibile; non ho letto altri suoi libri ma posso ipotizzare che il suo successo sia dovuto ai contenuti, piu' che a doti letterarie.
Questa donna fu infatti la prima europea al mondo a raggiungere Lhasa e a spingersi tanto in profondita' negli usi e costumi ancestrali del popolo indigeno, sfidando la rigidita' della natura e le condizioni politiche avverse , trasmettendoci aneddoti dettagliati di luoghi magici e blindati.
Se lo stile non e' particolarmente degno di lode, l'impresa compiuta e la caparbieta' dimostrata valgon bene un posto in libreria.
" Per colui che sa guardare e sentire, ogni attimo di questa vita libera e vagabonda e' un incantesimo."
Buona lettura.
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Commenti
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che impresa portentosa quella di Alexandra.....mi chiedo se oggi, qualcuno di noi ne sarebbe capace...
Che fenomeno questa Alexandra, non fosse stato per la Petrignani non l'avrei scovata mai.
Dai che a breve si va in India :-)
Aspetto il tuo commento, son curiosa di leggere che ne pensi della penna.
Comunque sia lo ricomprerei subito.
Anch'io sono stato colpito dalla vita eccezionale di questa 'pellegrina' , che la Petrignani evoca durante la visita alla sua dimora, ma non mi sono ancora azzardato a leggerne i libri.
Non fosse stato per lei forse non avrei mai incrociato questa autrice. Penso non leggero' altro della David Nèel pero'...
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