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NON DA SOLO : CON ... SE STESSO.
vi è mai capitato di desiderare di mollare tutto , scappare e andare a vivere da eremita? Ebbene alcuni anni fa , in occasione di una mia situazione di vita, ci ho pensato...eccome!
Quando ho trovato questo libro, dove un giornalista francese decide , alle soglie dei quarantanni, di vivere per sei mesi nella Siberia russa, ero convinta di trovarmi di fronte ad un uomo che voleva ritrovare se stesso , nel pieno di una profonda crisi e già mi ero preparata ad ascoltare le sue elucubrazioni mentali, le sue paure più infime, i suoi desideri nascosti, i suoi sogni non realizzati, le sue pulsioni sessuali più recondite...
E invece Tesson, uomo forte e in buona salute, che se la sa cavare molto bene dal punto di vista pratico, partando con sè un bel numero di libri , affronta con un coraggio per me inaspettato, un periodo di vita vissuto da eremita.
Si accampa in una capanna accanto al lago Bajkal, che, a seconda dei momenti , diventa uovo, utero, madre; assiste allo scorrere di tre stagioni in un tempo che si acquieta; vive contando su ciò che lui stesso è in grado di procurarsi : pesce, legna, l'acqua...
Dapprima è l'inverno e il lago ghiacciato diventa la pagina per i suoi Haiku, è la fonte di una musica profonda in contrasto con la lieve melodia lasciata dal cadere di un fiocco di neve. Si prosegue con la sagra della primavera,una fragile forza che si fa strada, fino al giungere dello sbocciare della natura e al trionfo della vita nella taiga.
Durante la sua permanenza riceverà due telefonate grazie al telefono satellitare: la seconda gli provocherà un forte dolore e questo sarà l'unico momento in cui io ricevo e sento viva emozione.
Un uomo che scopre l'amore per l'essenziale, per la bellezza , che va colta nello scorrere del tempo e che non val la pena di immortalare e fissare perchè la vanità diventa pura violenza; scopre che nel non agire vengono acuite le percezioni delle cose...e ogni piccola esperienza assume importanza e profondità; la conversazione con gli altri diventa una forma di invasione, una specie di aggressione...
Tesson mi ha sorpresa e stupita
Mi son ritrovata a riflettere tanto e a rivedere alcuni miei modi di pensare, molti aspetti di vita, primi fra tutti l'importanza di essere capaci di stare da soli.
Ho avuto modo di capire ancor più il valore della lettura, a ragionare sul significato di una lettura fatta con esagerazione e in modo compulsivo, sull'importanza di tornare ad una vita vissuta con semplicità minimalista e a molti, davvero molti altri aspetti ancora.
Un libro che val la pena di leggere e che consiglio vivamente a tutti.
Pia
P.S. : tra l'altro nel libro ci viene proposta una buona lista di bei libri da leggere, in considerazione del fatto che Tesson crede che non bisogna mai viaggiare con libri che parlano della propria destinazione.
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Commenti
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Grazie della segnalazione !
Ps. Ottimo titolo. Chi ama leggere, non e' mai veramente solo :-)
rispondo alla tua domanda iniziale: "Sì, eccome se mi è capitato!"
Però sceglierei un altro luogo, più mediterraneo, possibilmente di mare.
Nella scelta di questo autore (e nel tuo apprezzamento),colgo il desiderio di semplificare, di godere del bello immediato e della natura.
E i libri ... come potremmo farne a meno, noi maniaci, noi lettori compulsivi, noi che - nonostante tutto - non riusciamo a risollevare la drammatica media nazionale... :-)
Caro Bruno, ti ringrazio d'aver risposto , apprezzato e anche tentato di cogliere il mio messaggio. Per me è una gioia vivere questo momento su qmondo...è il suo cuore...è il motivo per cui ho deciso di esserci.
Trovare la presenza di persone che come te desiderano un sano confronto mi invoglia a continuare.
Si, hai colto in pieno il mio sentire.
Per quanto riguarda la contagiosità della lettura io ho il mio modo di pensare.Ci vorrebbero più persone che oltre ad amare la lettura , riuscissero a trasmettere positività , apertura agli altri,con un sano confronto e con massimo rispetto, cercando di cogliere il mezzo pieno, la positività ... l'entusiasmo genera entusiasmo. Le sferzate invece bloccano...ma questo è il mio semplice modo di pensare , che è legato al mio modo di essere, e che trova comunque riscontro quotidiano con l'opera quotidiana vissuta con i ragazzi.
Grazie Bruno di esserci e soprattutto grazie per la gioia che mi dai con la tua condivisione di opinioni.
Alla prossima !
Con stima , Pia.
P.S. grazie di cuore a tutti coloro che hanno letto e apprezzato.
Metto in wl, mi hai davvero incuriosita. :)
Sai Sara col tuo intervento miri dritta al mio cuore !
E' da anni che perseguo la capacità di riuscire ad essere empatica, che è fondamentale nel mio lavoro...per me sarebbe favoloso riuscire ad esserlo sempre !
...ma vuoi per tante variabili che entrano in gioco...non è sempre facile.
Grazie, Pia.
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