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da sorbire a piccoli sorsi
Questo libro è come un liquore molto forte, va consumato piano. Per fortuna la lunghezza dei capitoli è molto breve, perché a leggere di un botto quaranta o cinquanta pagine ci vuole molta determinazione. Non avete idea, voi che dovete ancora leggerlo, quale valore ha questo immenso, reale, sconvolgente racconto. Non abbiamo idea, noi occidentali, frustrati dal dubbio se mettere la giacca blu sui pantaloni neri sia sconveniente, di che cosa significa tirare un risciò per tutto il giorno, guadagnare 2 euro e darne metà agli strozzini, ai poliziotti corrotti, ai padroni e con il resto dar da mangiare ai nostri figli. Non abbiamo idea di che cosa vuol dire avere fame, quella vera; non avere letteralmente nulla e però saper essere lo stesso felici quando c'è una festa.
Questo libro ti trascina in un turbine di miseria, di sporcizia, di soprusi, di tutte le cattiverie del mondo, ma come spesso accade, il peggio va a braccetto con il meglio ed ecco che in una bidonville devastata letteralmente da fiumi di merda una bambina mette un fiore fresco tra i capelli; oppure chi non ha nulla è pronto a donare tutto per gli altri, per solidarietà. Un detto indiano dice che ciò che non è donato è perduto e queste persone applicano alla lettera questa massima.
E' bellissimo.
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Commenti
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Ho in casa da anni il libro ma non mi viene mai in mente di leggerlo.
Sai, io avevo uno zio missionario laico, che ha passato i suoi ultimi 25 anni nella bidonville di Nairobi, per poi tornare in Italia gli ultimi mesi, stroncato da un tumore ai polmoni causato dall'amianto respirato in bidonville. Eppure aveva una serenita' nello sguardo nelle sue rare visite a casa...
Vabbe' sia mai che prima o poi mi decida a leggerlo :-)
Ho lertto altri libri di La Pierre ma questo è in assoluto il numero uno.
@Katia: nella mia bibilioteca lo scambiavano, avevano altre edizioni, così l'ho preso. Scelta azzeccatissima.
@CUB: anche a me è rimasto nella libreria per mesi. Non so perché ma lo avevo catalogato nella mia mente come romanzo d'avventura e neanche troppo profondo. Una roba commerciale stile ken follet per capirci. E invece è una storia vera. Una di quelle che ti lascia tanto.
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Si sente fortissimo il suo legame con l'India .