Dettagli Recensione
Viaggio nel mondo interiore
Molti si sono accostati al libro dopo aver visto l'orribile e omonimo film interpretato da Julia Roberts, insulsa galleria di luoghi comuni e di pregiudizi in particolare relativi al nostro paese che per gli americani è ancora fermo all'epoca di Vacanze romane.
Il libro della Gilbert non è il film o perlomeno lo è ma in parte.
Effettivamente si tratta dell'ennesima donna yankee in carriera e in crisi , alle prese con il ticchettìo dell'orologio biologico e con un marito un po' Peter Pan, effettivamente si tratta dell'ennesima ricca signora che percorre il mondo in lungo e largo alla ricerca di sé ( beata lei che può), ma le descrizioni dei luoghi che visita ( e in particolare il nostro paese) non sono così infarciti di luoghi comuni ma denotano un minimo spirito osservativo sia pure con l'idea sottile di essere superiori o di avere a che fare con dei mezzi selvaggi ( teoria che si affaccia nelle menti degli anglosassoni sin dai tempi mitici del Grand tour e che ahimé continua a persistere). Accanto al viaggio tout court la scrittrice si occupa anche di un percorso interiore di cui appunto il viaggio e i luoghi prescelti per esso non sono che una metafora.Lo stile scorrevole di stampo quasi giornalistico ne fa una lettura piacevole e intelligente anche se non collocabile tra i dieci migliori libri mai scritti. Consigliabile.