Dettagli Recensione
Racconti africani
Dopo aver letto “Sognavo l’Africa” ho deciso di intraprendere anche questa lettura.
Anche questo libro era stato scritto in inglese, ma diversamente dal precedente l’autrice ha deciso di tradurlo lei stessa. Infatti Kuki decide di scusarsi con i suoi lettori perché non ricorda più così bene la grammatica italiana.
In questa “antologia”, come nel precedente libro, sono riuscita a percepire i suoni, i profumi ed i colori caldi del magnifico continente africano.
Si tratta di una specie di diario composto da 21 racconti di viaggio che approfondiscono il precedente libro. Ogni racconto parte con una piccola frase oppure un aforisma che li caratterizza e li introduce.
In alcuni punti è molto triste, ma altrettanto pieno di vita in altri.
Si legge con molta facilità, ha un buon ritmo, è molto scorrevole, infatti in poco più di un’ora sono riuscita a terminarlo.
Kuki ci fa scoprire altri stralci della sua vita in Africa dopo la morte del suo secondo marito e del primogenito Emanuele.
Ci parla della piccola e dolce Sveva, sua figlia.
Sicuramente leggerò anche gli altri libri di questa scrittrice siccome grazie a lei sono riuscita a provare moltissime emozioni ed a percepire delle meravigliose sensazioni.
Cosa aggiungere? Vi auguro buona lettura!
“Come le maree andiamo, veniamo, lasciando la memoria delle nostre orme sulla dura superficie delle nostre vite. Chi resta, guarda quelle tracce in silenzioso rispetto, e cerca di evocare da loro, con cura e tenerezza, le fragili, amate figure, dalla nebbia del tempo.”