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La mia famiglia e altri animali
 
La mia famiglia e altri animali 2012-05-08 12:05:54 MCF
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
MCF Opinione inserita da MCF    08 Mag, 2012
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Animali, che passione!

Il libro è una spensierata descrizione del periodo trascorso dall’autore giovanissimo e dalla sua famiglia a Corfù. Pieno di aneddoti esilaranti e di personaggi originali, è scorrevole e appassionante. Così l’autore, che diventerà un celebre zoologo, presenta l’opera:
“In origine, doveva essere il resoconto blandamente nostalgico della storia naturale dell’isola, ma ho
commesso il grave errore di infilare la mia famiglia nel primo capitolo del libro. Non appena si sono ritrovati sulla pagina non ne hanno più voluto saperne di levarsi di torno e hanno persino invitato vari amici a dividere i capitoli con loro.”
Ma il fulcro del libro è l’osservazione del comportamento degli animali; così il lettore impara ad amare rettili e tartarughe, gazze e gabbiani trascinato dall’entusiasmo e dalla simpatia con cui Durrell li descrive .

“Il nuovo arrivato (una tartaruga, ndr) fu formalmente battezzato Achille e si rivelò una bestiola intelligentissima, simpatica e dotata di un particolare senso dell’umorismo.”
“Oltre alla passione per le fragole, in Achille divenne sempre più forte la passione per la compagnia umana.

Bastava che qualcuno andasse in giardino a prendere il sole o a leggere, e subito si sentiva un fruscio tra i dianti e la faccia seria e rugosa di Achille si affacciava tra le foglie. Se stavi seduto in poltrona, si contentava di avvicinarsi il più possibile ai tuoi piedi e là cadeva in un sonno tranquillo e profondo, con la testa pendula dal guscio e il naso appoggiato al terreno.”

“Quando il sole tramontava e i gechi cominciavano a sgambettare sui muri ombrosi della casa, Ulisse (il gufo ndr) si svegliava. Sbadigliava delicatamente, tendeva le ali, si puliva la coda, e poi rabbrividiva con una tale violenza che tutte le sue penne si arruffavano come i petali di un crisantemo sotto una raffica di vento. Essendosi così preparato per il lavoro notturno, emetteva un ‘chiùu’ di prova per assicurarsi che la sua voce fosse in forma, e poi con ali morbide spiccava il volo per vagare intorno alla casa silenzioso come un fiocco di cenere e atterrava sulla mia spalla. Per un poco restava là, mordicchiandomi l’orecchio, poi si dava un’altra scrollata, metteva da parte il sentimento e diventava pratico. Volava sul davanzale ed emetteva un altro ‘chiùu’ interrogativo, fissandomi con i suoi occhi color miele. Questo era il segnale che voleva le persiane aperte.”

Per gli amanti degli animali.

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Consigliato a chi ha letto...
Colette
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