Dettagli Recensione
un viaggio intorno al mondo ma senza mongolfiera
Phileas Fogg, il protagonista di questo grande classico della letteratura d'evasione, è un personaggio a mio avviso meraviglioso, entrato subito nelle mie simpatie. Sembra l'emblema dell'inglese doc, con un autocontrollo formidabile e con la mania per la precisione. «Phileas Fogg era di quelle persone matematicamente esatte che non hanno mai fretta e sono sempre pronte, economizzano i loro passi e i loro movimenti; non faceva mai un passo lungo più del necessario e sceglieva sempre la strada più breve; non si permetteva nessun gesto superfluo; non lo si era mai visto né commosso, né agitato.» Invece Passepartout, il suo domestico, è il suo esatto contrario. Apprensivo, impulsivo e pasticcione. E quando per scommessa Fogg deciderà di fare il giro del mondo in ottanta giorni, inizierà una mirabolante avventura, che li vedrà entrambi alle prese con i più disparati contrattempi, incluso un agente di polizia con un mandato d'arresto alle calcagne che cercherà di mettergli i bastoni tra le ruote. Il libro è talmente scorrevole che l'ho divorato, leggendolo nell'arco di sole 12 ore! E' stato un ottimo interludio per riposare la mente in vista di letture più impegnative. Di due sole cose sono rimasta un po' perplessa: 1) il continuo utilizzo di denaro a cui Fogg fa sempre ricorso per risolvere i problemi l'ho trovata una soluzione un po' poco ortodossa. 2) Ma la mongolfiera che viene spesso ritratta in copertine di libri e film recanti questo titolo che fine ha fatto all'interno del romanzo? Durante il viaggio viene fatto ricorso ai mezzi di trasporto più disparati: treno, nave, battello, catamarano, elefante... ma di mongolfiere nessuna traccia! E pensare che fino da bambina avevo questo mito nella mente e ora me la sono visto sfatare!