Dettagli Recensione

 
Romanza di Zurigo
 
Romanza di Zurigo 2009-12-10 13:12:16 Renzo Montagnoli
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    10 Dicembre, 2009
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Un viaggio dell'anima

Devo ammettere che a Francesco Giubilei, tuttora il più giovane editore italiano, non manca il coraggio, perché di questa dote, non frequente e spesso fraintesa, ne occorre non poca per pubblicare un cahier de voyage, o quaderno di viaggio, o libro di viaggio comunque lo si chiami. E’ infatti questo un genere che in Italia non ha mai avuto fortuna, a differenza che in diversi paesi esteri. Il lettore medio italiano ama poco viaggiare con la mente, magari prende una guida del Touring, ma poi la dimentica nel corso delle immancabili gite collettive, anche perché un cahier de voyage non è un semplice libretto pratico per orientarsi su cosa andare a vedere, dove dormire, dove mangiare, anzi rifugge da questi consigli spicci perché il suo intento non è di supporto logistico al viaggiatore, non è il Bignami di un paese, bensì è un’opera letteraria che ha l’occhio solo per la cultura. Da noi questi libri sono in genere rifuggiti peggio di quelli di poesia. Eppure sono opere di indubbia validità, ma tanto è la disaffezione per l’autentica cultura di una larga parte dei lettori italiani che questi cahier finiscono con l’essere negletti. Certo Giubilei avrà ben valutato i pro e i contro, e fra i primi il peso non trascurabile è dato dall’autrice, assai nota che, in questo testo, come poi si vedrà, profonde al massimo le sue qualità letterarie.

Fra l’altro questo libro inizia una nuova collana, intitolata appunto Cahier di viaggio, diretta proprio da Francesca Mazzucato.

Zurigo ai più potrà risultare una meta non particolarmente appetibile, probabilmente secondaria rispetto a Parigi, a Londra o a New York, ma l’autrice ha scelto questa località per compiere un viaggio dell’anima, per proporsi una serie di riflessioni, anche sentimentali, che non sempre sono direttamente collegabili alla meta.

Certo c’è l’omaggio a Joyce, che lì morì e vi è sepolto, uno scrittore che deve avere rivestito un’influenza particolare sulla Mazzucato tanto che la visita della sua tomba finisce con il diventare quasi il suggello della fede di un pellegrino con il proprio santo prediletto.

Peraltro, all’inizio del viaggio da Bologna in vagone letto, il barbone che sul marciapiedi del binario si orina addosso in completa indifferenza rappresenta la fine del quotidiano e l’inizio di quel progressivo distacco dalla realtà materiale che in itinere diventerà un percorso dentro se stessi, con le occasioni offerte da una città in cui muoversi per trarre spunti, far nascere idee, riflettere soprattutto.

C’è tanta cultura in questo libro e non a caso i riferimenti a Joyce, ad Annemarie Schwarzenbach, a Canetti, a Chagall e perfino a Jung sembrano propiziati dalla presenza delle loro ombre in questa città svizzera di impronta tedesca.

Ci sono piccoli spunti, in apparenza insignificanti, abitudini giornaliere con cui l’autrice cerca quasi un dialogo con il lettore, descrizioni che sembrano casuali di edifici, insomma tante pietruzze di un mosaico che non solo riescono a ricreare l’atmosfera di Zurigo, ma vengono a delineare, come nell’opera di un pittore, un quadro culturale che nobilita il libro, che è quasi la fusione di un diario con un romanzo, non di rado espresso con una prosa poetica.

Resta da chiarire il perché del titolo e a questo provvede una piccola nota all’inizio, dove si dice che la romanza è una composizione musicale per voce e accompagnamento, di struttura variabile ma di carattere per lo più sentimentale.

Ecco, in effetti il libro ha il ritmo di un lungo adagio in cui la voce dell’autrice si inserisce con una vena di lirismo, un violino di cui ancora sento il suono malinconico.

La lettura è vivamente raccomandata.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
10
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.4 (2)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Svelare il Giappone
A tutto Giappone
Iro iro. Il Giappone tra pop e sublime
In viaggio
Come se io fossi te
Lo spazio tra le nuvole. Il viaggio come cura
Il calamaro gigante
La neve di Yuzawa. Immagini dal Giappone
Verso la cuna del mondo. Lettere dall'India
L'isola delle tartarughe
I love Tokyo
Isolitudini
I love Japan
Tokyo tutto l'anno
L'albero delle quaglie
Quando guidavano le stelle