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Legame indiano
La produzione letteraria di Giorgio Montefoschi spazia dal romanzo, genere che lo incoronò vincitore del Premio Strega nel 1994, alla saggistica dedicata alle esperienze di viaggio.
Da grande innamorato del suolo indiano, nell'arco di trent'anni vi si è recato innumerevoli volte, da solo e con amici o colleghi al seguito. “Il buio dell'India” edito nel 2016 raccoglie un sunto di tante esplorazioni, di tanti incontri con persone e luoghi che gli hanno permesso di poter instaurare un legame spirituale e viscerale, improntato alla conoscenza, al rispetto e alla comprensione.
Eterogenee e contrastanti le immagini che scorrono tra le pagine, visioni di sofferenza e difficoltà ma anche di dignità e serenità.
Luci, colori, riti, afrori, miscelati in una ballata vorticosa e inafferrabile per l'uomo occidentale.
Tanti volti e tanti incontri, narrati dalla penna sapiente di un romanziere, rendono lo scritto un piccolo gioiello, lontano dalla fredda reportistica, ma vicino al calore umano colto in ogni battito di ciglia.
Il viaggio attraverso un paese, va condotto con la mente aperta, abbandonando pregiudizi e preconcetti, va affrontato lasciando a casa le suggestioni altrui o le aspettative mutuate dai media.
Montefoschi riesce in questa difficile operazione, sicuramente aiutato dal fatto di aver potuto godere di una conoscenza approfondita e continua nel tempo che lo ha portato ad attraversare e soggiornare in ogni regione indiana.
La mano dello scrittore si avverte, pertanto lettura godibile ed altrettanto meritevole lo spaccato socio culturale descritto, in maniera sommaria senza scendere nel minuzioso, tuttavia suggestivo e stuzzicante per chi si accinga ad intraprendere la conoscenza di uno dei paesi più enigmatici e complessi.