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Situ sempio?
Correva l’anno 1519 quando da Siviglia cinque navi partirono con le stive colme di alimenti e merce di scambio, al loro comando Ferdinando Magellano, che intendeva compiere il giro del mondo per raggiungere le isole Molucche attraverso lo stretto -mai individuato prima- per l’Oceano Pacifico.
A bordo, il vicentino Antonio Pigafetta, che verrà individuato dal comandante supremo come incaricato di redigere un dettagliato resoconto della lunga vicenda.
Il diario autografo di Pigafetta non è mai stato ritrovato, ma una copia del 1500 giudicata attendibile è il documento da cui nasce questo lavoro di Giliberto e Piovan, in cui si ricostruisce con un linguaggio contemporaneo l’intera vicenda.
Il contenuto è ricchissimo e di estremo fascino, benchè la forma non abbia affatto raggiunto il livello di godibilità che auspicavo. Ritengo sia carente di estro narrativo, impedendo alle emozioni di sprigionarsi dalle pagine. Non basta dire “sono felice”, per esternare il sentimento della felicità irradiandone il lettore… Ne risulta un elaborato fitto di dettagli ma privo di anima, piuttosto piatto e noioso come un lungo elenco di avvenimenti che denunciano sì minuziosamente i fatti, ma non rendono tattilmente la disperazione, la sofferenza, lo sconcerto ed il giubilo di un’incredibile avventura durata ben tre anni.
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io invece ho adorato "Magellano" di Zweig