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Lui sì che era parte di tutto
Ho scaricato il libro a scatola chiusa, attirata dal titolo e senza sapere che era una raccolta di memorie di un giornalista che ho amato e che amo moltissimo. E’ una raccolta di pensieri e soprattutto di fotografie dei momenti che Terzani ha vissuto nel lungo periodo in cui ha viaggiato con ogni mezzo possibile che non fosse un aereo. Decide di andare in Vietnam perché vuole capire la guerra e la rivoluzione. E ci va. Decide di esplorare ogni angolo della Cina, affascinato dalla loro ricca cultura millenaria, duramente colpita dal regime di quel Paese. E viaggia in mezzo al loro popolo, come uno di loro, ad esempio sui treni, ma negli scompartimenti con i sedili duri che usano i cinesi. Va alla ricerca di quello che definisce “l’uomo vecchio”, perché ne vuole assorbire i pensieri. Penetra nel cuore di tenebra della Cina. Toccante è la parte in cui ci parla del caotico umano calore della Thailandia. Terribile e veramente scioccante la parte in cui ci parla della disumanità in Cambogia. Terzani ha avuto il tempo (e la forza) di avere tempo. Il tempo di fermarsi, di guardarsi intorno, il tempo di riflettere e decidere di abbandonare tutto e rimanere senza niente, perché alla fine quel niente è quello che ti sostiene. Lui amava il mondo e questo amore si sente in ogni suo frammento, in ogni suo articolo, in ogni suo libro, in ogni sua foto, in ogni sua memoria. La parte più bella è quella finale, sull’Himalaya, perché è lì che ha raggiunto la consapevolezza di sé, di essere parte di un tutto. E’ lì che ha provato la pienezza della scoperta del senso della vita. Un uomo affascinante. Una vita straordinaria.
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Amo parecchio la scrittura dell'autore, ma non sapevo neppure dell'esistenza di questo libro. Ti ringrazio pertanto della segnalazione. Metto in lista.