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Ieri. Oggi. Domani?
Un viaggio agli albori degli anni Sessanta in compagnia di Moravia ed Elsa Morante, in un Paese dove la prima volta non e' mai qualunque.
E' un impatto violento e sfrontato, uno shock che segna e non puo' che indurre la penna di uno scrittore a tracciare; ad essa infatti Pasolini confida e affida le sue impressioni.
Non cercate itinerari di luoghi, restereste delusi. Si tratta di un percorso delineato da corpi, da stracci, da mendicanti e fame e malattie. Da sorrisi radiosi che si aprono sì su tante labbra, ma come gesti di dolcezza piu’ che di allegria.
La prima notte indiana a Bombay, approdi in diverse altre citta’, un viaggio che sostanzialmente si rivelera’ essere, ovunque, il diario di un uomo che così si identifica: “ …io vado in giro, perdutamente solo, come un segugio dietro la peste dell’odore dell’India”.
Una borghesia nascente si contrappone arrogante ad una massa di moribondi ed analfabeti, uomini e donne, vecchi e bambini coperti da un brandello di tela lurida, uniti dalla solidarieta’ di chi nella miseria nasce vive e muore da sempre , accettandola con mite rassegnazione .
L'odore dell'India e' dolce e acido. Ebbri, ci si ritrova trafitti e commossi, sradicati dalle certezze e privati delle risposte.
Pierpaolo Pasolini torno’ dall’India grondante di pieta' ed il suo turbamento e' esplicito, tangibile, confonde la sua confusione.
All'orizzonte il sacro fiume, nel lento scorrere del Gange immergono cadaveri prima di bruciarli, carcasse di animali galleggiano. Intanto, con naturalezza, la gente si lascia avvolgere dalle grigie acque per le solite abluzioni.
Buona lettura.
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