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Arrivo a Ostia con un temporale blu
La lunga strada di sabbia è un percorso geografico e letterario (“Solo, con la mia millecento e tutto il Sud davanti a me. L’avventura comincia”) compiuto nel 1959 da Pier Paolo Pasolini .
Da Ventimiglia a Trieste si susseguono le tappe.
E sono ricche di suggestioni letterarie:
“Fregene – Vado subito a salutare Moravia, ritirato alla Villa dei Pini, fresco come un ragazzo, a scrivere il suo nuovo romanzo, La contemplazione e la noia… Fellini mi ha scritto una cartolina chiamandomi «fedelissimo Paolino» (il fondo pascoliano di Fellini lo porta al diminutivo).”
Di impressioni poetiche:
Da Ostia a Napoli – “Arrivo a Ostia con un temporale blu come la morte. L’acqua svapora, tra tuoni e fulmini. I villeggianti sono stretti nei bar, sotto i capanni, con la coda tra le gambe. Gli stabilimenti, vuoti, paiono immensi… Dovevano darlo a te, lo Strega… Ma io mentalmente la tradisco già con l’altra Elsa, Elsa Morante: sono già tutto laggiù nel meridione, all’isola di Arturo.”
Di incontri:
“Ischia – Visconti mi porta un po’ a girare per Ischia… un posto dolcissimo, dove si vive senza nessuna fatica.”
Di emozioni e di ricordi:
A Ischia “Sono felice. Era tanto che non potevo dirlo: e cos’è che mi dà questo intimo, preciso senso di gioia, di leggerezza? Niente, O quasi: Un silenzio meraviglioso è intorno a me…”
“Il senso di pace, di avventura… Mi sembra il Friuli, la Carnia, l’Emilia”.
Quest’opera costò a Pasolini l’ennesima denuncia (“Cutro… è veramente il paese dei banditi, come si vede in certi western”) con relativa vertenza giudiziaria.
Giudizio finale: suggestivo, itinerante, paesaggistico.