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Una Cina senza veli
Non capita spesso di trovare un testo che parli di storia di un paese e che avvolga il lettore spronandolo ad avanzare nella lettura rendendolo quasi vorace pagina dopo pagina, senza avvertire il minimo sentore di pesantezza.
Questo significa leggere “La porta proibita”, seguendo la voce di Tiziano Terzani che racconta la “vera” Cina.
Il racconto risale agli anni Ottanta e restituisce una galleria di immagini, scorci, aneddoti incredibili, proprio per la genuinità della penna che li descrive.
Terzani prima che giornalista interessato a confezionare un buon reportage, risulta essere un uomo che ha percorso in lungo ed in largo le regioni dello sterminato territorio cinese, avvicinandosi alle persone, frequentando zone non turistiche, cercando con ogni mezzo di indagare una cultura distante dall'Occidente, osservando un paese in cui le scelte politiche e sociali dell'ultimo secolo hanno creato piaghe difficili da sanare.
Terzani snocciola senza remore le pecche cinesi, gli errori dei burocrati, le ideologie col paraocchi, le politiche sociali abominevoli.
Uno spaccato di grande valore documentaristico, una penna che affonda gli artigli in argomenti di cui non è gradita la divulgazione.
Un libro trascinante, in cui l'autore non riesce a rimanere distaccato da ciò che scrive, coinvolgendo il pubblico in una lettura carica di pathos, lontana dalla freddezza trasmessa da certa saggistica e più corposa nel contenuto.
Contenuto certamente di forte impatto per la validità della ricostruzione storica e per la capacità di instaurare un parallelo passato-presente di un paese dalla cultura millenaria.
Indicazioni utili
Commenti
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Eravamo in Cina quasi contemporaneamente, tu col Terzani e io col Loti.
devi leggerlo anche tu, sarà interessante vedere il parallelo tra la cina di Loti e quella di Terzani
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