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Indiani d'America
Indiani d'America, affascinante popolo indigeno sterminato dalla colonizzazione europea, dalle lotte tribali, dalle malattie portate dai bianchi. Se la condanna a questi peccati capitali appartiene a secoli piu' remoti, non crediamo che la storia piu' recente sia generosa nei confronti di questa minoranza etnica.
Se il sangue scorre e uccide, non meno la prevaricazione culturale puo' essere letale : sfrattati dalle loro terre , obbligati a cambiare i loro nomi, a parlare una lingua straniera, a votarsi ad una nuova religione, donne ignare vittime della sterilizzazione forzata , l'occidentalizzazione ha imposto la perdita' di personalita' di questo popolo.
Oggi sono 566 le riserve indiane riconosciute negli Stati Uniti, dove la concentrazione di disoccupazione, alcolismo, omicidi, stupri conta percentuali estremamente piu' alte che nel resto del Paese. Razzismo : questi non sono americani, sono tuttora considerati selvaggi, di fatto.
" Dopo che tutti gli alberi saranno stati abbattuti, dopo che tutti gli animali saranno stati cacciati, dopo che tutte le acque saranno state avvelenate, dopo che l'aria sara' pericolosa da respirare, solo allora scoprirai che non puoi mangiare il denaro. PROFEZIA CREE. "
Il lavoro di Raffaella Milandri e' imponente. La prima meta' del libro consiste in un approfondito resoconto storico delle vicende dei Native Americans, segue quindi la narrazione delle tradizioni indiane, dalla spiritualita' alle medicina, dalle feste rituali alla famiglia, l'importanza dei nomi, la sacra pipa, il potere delle erbe, il tipi, il rodeo e le leggende. E ancora la viva testimonianza di Raffaella che racconta il suo viaggio nelle riserve indiane e la sua peculiare adozione nella tribù dei Crow.
Ricchissimo il testo di splendide fotografie, alcune scattate dall'obiettivo dell'autrice, alcune altre (magnifiche) d'archivio, segnalo inoltre che le note di chiusura riportano un folto inventario dei documenti alla fonte delle notizie riportate.
"Non c'e' bisogno di molte parole per dire la verita'. CAPO GIUSEPPE, NEZ PERCE"
Personalmente ritengo l'opera molto approfondita, interessante ed esaustiva, nonchè un notevole lavoro di denuncia.
Cio' implica che almeno nella prima meta' il libro abbia i connotati di un saggio storico, cosa che non ho amato particolarmente non essendo appassionata dell'argomento ma preferendo l'aspetto sociale e l'esperienza di viaggio che prende piede invece nella seconda meta'.
Lettura insomma in buona parte moderatamente faticosa e non esattamente nelle mie corde, cio' premesso non potra' che soddisfare il lettore piu' predisposto di me a questo tipo di letteratura.
Buona lettura.
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Commenti
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Ma come probabilmente, non hai fatto ricerche ? Intrigante. :-)
Parecchi anni fa lessi la biografia di Cavallo Pazzo di Mari Sandoz, figura mitica nella storia dei nativi americani.
@ Cub: io, lo sai, son regressivo. Se penso ai dolori che ho patito da bambino (fammi la tara, con l'età) vedendo i film che contrapponevano gli indiani ai cow boys! In un libro così, mi sa, mi perderei nelle foto. Magari senza leggerlo, per non accusare il lieve senso di pesantezza che tu hai descritto. :-)
Ma quante persone, quanti animali, quante culture, quanti paesaggi ha distrutto l'uomo nella sua miseranda e bieca storia?
@Antonella.. U A U come vorrei vedere quella foto :-)
@Bruno...ci pensavo proprio oggi :TROPPI. Questa e' per te :
" Se voi uomini bianchi non foste mai arrivati, questo paese sarebbe ancora come era un tempo.
Tutto avrebbe conservato la purezza originaria.
Voi lo avete definito selvaggio, ma in realta' non lo era. Era libero.
Gli animali non sono selvaggi; sono solamente liberi.
Anche noi lo eravamo prima del vostro arrivo.
Voi ci avete trattati come selvaggi,
ci avete chiamati barbari, incivili.
Ma noi, eravamo solo liberi !. "
Capo Leon Shenandoah, Onondaga
certo che l'uomo sa fare molto male. aspettavo di leggere la tua rece, me l'avevi anticipato.
paola
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