Dettagli Recensione
ALTO ADIGE – SUEDTIROL
Nell’inserire questa scheda ho clamorosamente errato classificandolo come romanzo, non lo è affatto. A fine lettura non potrei affermare che sia una sorta di autobiografia o di saggio, ma semmai un insieme di questi due generi.
Alessandro Banda è nato a Merano per un errore amministrativo: suo padre, insegnante come lui, doveva essere trasferito da Treviso a Castelfranco Veneto, o viceversa, ma una svista di un impiegato (italiano) lo portò in quel di Merano, dove incontrò la donna che sarebbe poi diventata mamma dell’autore. Il tutto sembra molto romantico, una fatalità felice, ma l’autore non pare della stessa idea.
In questo suo libro ci racconta della problematica questione italiani – tedeschi, della nomenclatura di questo angolo di terra al confine con l’Austria (siamo in Alto Adige o in Suedtirol?), delle storpiature avvenute in epoca fascista, quando molti comuni sudtirolesi sono stati italianizzati con la semplice aggiunta di una o finale (Meran – Merano, Vilpian – Vilpiano), o con aggiunta di lettere (Scena – Schenna), o con modifiche per assonanza (Brixen – Bressanone), o con nomi che non sembrano avere alcun legame tra loro (Sterzing – Vipiteno).
L’autore scrive di getto, in modo talvolta sarcastico, ironico, sprezzante, graffiante, talvolta con toni più nostalgici, più miti, come per richiamare o riconoscere, seppur a malincuore, la bellezza dei posti in cui ha la fortuna di vivere; ma è forse vero che l’erba del vicino è sempre più verde? Dalle sue parole sembra proprio di si; e così scopriamo che a Bolzano c’è una via conosciuta come zona chinatown e pensi ma dai??? Sono arrivati anche lì??? Oppure leggiamo di alberghi superstellati in cui in certi periodi dell’anno fanno la loro comparsa vips, di quelli con la V maiuscola, quelli di cui i telegiornali e i giornali straparlano e ti viene da dire ma??? Anche lì?? Possibile??? Ebbene pare proprio di si, pare che tutto il mondo sia paese, giusto per usare un altro proverbio che, a quanto pare, nascondono sempre un fondo di verità oltre che di saggezza popolare.
Ma, caro il mio Alessandro Banda, se credevi di farmi cambiare idea sul Suedtirol, sulla sua bellezza, la sua magia, i suoi usi e costumi poco italiani e molto tedeschi, se credevi di farmi desistere dal tornare anno dopo anno in questo splendido lembo di terra che si trova lassù, beh ti sbagliavi di grosso! Riconosco la maleducazione dei turisti che invadono le località sudtirolesi, i loro schiamazzi fastidiosi, i rifiuti che disseminano per strade e, ahimè, per boschi, ma io rientro nella categoria di turista atipico: quella che non tollera le cartacce degli altri nei boschi e che le raccatta per non lasciarle lì, quella che resta a bocca aperta davanti all'ennesimo maniero inespugnabile che diventa la meta prossima più ambita, quella che resta affascinata dai colori della natura, dagli animali, dalla cultura, dalla storia che ogni angolo di ogni piccolo o grande paese racchiude in sé, quella che ha scoperto un mondo e che nonostante venga dall'Italia (l’altro mondo), non smetterà mai di ammirarlo, amarlo e viverlo!
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Commenti
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:)
@Robbie questo è solo uno dei tanti comprati, ma ne ho presi troppo pochi, dovrò provvedere!! :)
@Sarina ho incaricato Robbie di trovarmi una umilissima dimora... Castel Tasso andrebbe più che bene! ;)
@Magic noooo, le mie origini in realtà sono all'estremo opposto del Suedtirol! :)
Ti ho trovato una dimora piccina piccina, ancora più umile...attenzione alle correnti d'aria...
http://www.neuschwanstein.de/englisch/palace/index.htm
può andare? ;)
@Silvia grazie anche a te!! Sono contenta di riuscire a trasmettervi le mie emozioni scrivendo! :)))
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