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Alla scoperta della Cina
Rileggo, ancora una volta e con immenso piacere, questo libro di Terzani.
Sono passati molti anni dal suo soggiorno in Cina, meta a lungo agognata, conclusosi positivamente grazie all'intervento dell'allora Presidente Pertini. L'analisi di quel Paese, le prospettive, lo scenario internazionale rimangono tuttavia attuali: un regime che ha costretto un'intera Nazione a rinnegare la propria Storia e le proprie origini, si ritrova ora a fare i conti con uno sviluppo fuori controllo. Il comunismo non riesce a dare risposte ai dubbi che si sono creati con l'apertura al sistema consumistico occidentale. E nascono i "nuovi mostri", quali il Tempio di Shaolin, luogo di nascita del kung fu, riaperto come fosse un parco giochi ad uso e consumo dei turisti stranieri, o i restauri di tempi antichi eseguiti usando materiali presi a caso da altre rovine.
Terzani racconta tutto questo non come "ospite occidentale", isolato dal vero tessuto sociale cinese, ma come cinese vero e proprio, riuscendo spesso ad eludere i severissimi controlli a cui è sottoposto. Manda i figli, Folco e Siska, non alla scuola internazionale, ma a quella cinese. Smesso il completo bianco che lo contraddistingue, indossa pantaloni e casacca blu e gira, osservando, commentando, scrivendo. Questo lo metterà nei guai, venendo espulso da quel grande Paese che aveva tanto amato prima, e da cui verrà tanto deluso poi.
Lo stile fluido, la capacità di evocare immagini e concetti, tipici di Terzani, rendono questo libro scorrevole e di pronto approccio. Questo giornalista riesce a sollevare un piccolo lembo del velo imposto al Celeste Impero dal comunismo, mostrando uno spaccato della società cinese ricco di poesia, come l'allevamento dei grilli, ma anche di atrocità, quali il controllo coatto delle nascite.
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Un mondo lontanissimo dal nostro non solo geograficamente parlando.
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