Dettagli Recensione
attraverso le rovine dell'impero sovietico
Siamo nell'agosto 1991 e Terzani sta compiendo una crociera fluviale lungo l'Amur, il fiume che fa da confine naturale tra Cina e Unione Sovietica, per descrivere quei popoli a noi lontanissimi. Due regimi comunisti l'uno di fronte all'altro, l'ordine operoso cinese contro il caos ozioso sovietico, a guardarsi in cagnesco con pochissime occasioni di venire in contatto. In queste poche occasioni si tengono incredibili mercatini senza monete dove il baratto la fa da padrone e dove la "moneta" sono le scarpe da ginnastica cinesi: due paia di scarpe per un pollo, un paio per un secchio di grano... altro che bancomat!!!
Poi la notizia squassante, A Mosca c'è stato un golpe che ha destituito Gorbacev. Nessuno dei siberiani si scompone, Mosca è lontanissima, quasi non fa parte del loro mondo.
Per poter dire "io c'ero" (come a Saigon o a Phnom Penh) Terzani inizia quindi un lungo viaggio alla volta della capitale di quello che era l'Impero Sovietico attraverso gli stati dell'Asia centrale scoprendo popoli e realtà a noi lontanissimi non solo geograficamente: Kazakhistan, Kirghizistan, Uzbekistan, Tagikistan, Turkmenistan, Azerbeigian, Georgia, Armenia.
Nel suo itinerare si rende conto che spesso i Russi si erano comportati come invasori soggiogando i popoli locali (Tagiki, Kirghizi, Uzbeki, ecc) che ora, nella fluidità delle istituzioni scatenano rivendicazioni nazionaliste, spesso filo- Islamiche una volta venuto meno il laicismo comunista. Musica simile in Armenia, ma qui sono i Cristiani a ribellarsi.
Il vecchio regime viene sempre appoggiato in Uzbechistan, ultimo baluardo, ma ovunque si assiste pian piano all'abbattimento di statue di Lenin e Stalin ed alla salita al potere dei singoli di imprendiotori, intellettuali, faccendieri, uomini validi e arrivisti senza scrupoli.
E poi il contatto con la gente, tanta gente, studenti, contadini, operai, insegnanti, con stati d'animo che variano a seconda della propria indole e dei propri progetti: impassibili, entusiasti, preoccupati o fiduciosi in un futuro migliore.
Finalmente il 2 ottobre Terzani arriva a Mosca sulla piazza non più rossa e si reca a visitare quello che era il mausoleo di Lenin. Paragona la mummia del padre della patria ad una bambola incipriata ed abbandonata da tutti. "Possibile che la grande rivoluzione di ottobre sia morta così nel suo letto a 74 anni, semplicemente di vecchiaia?... Non ho dubbi: il comunismo è morto, ucciso dal suo stesso carattere e ancor più dai suoi amministratori-sacerdoti-burocrati che l'hanno avvilito e disumanizzato..."
Ed ora chi resta si appresta a distruggere tutti i semboli dei vecchi dominatori. E' sempre successo quando si è voltato pagina. Pronto a rientrare dal suo viaggio, si volta per l'ultima volta verso la mummia con addosso gli occhi cattivi di quelle che erano state le guardie del KGB e la saluta rispettosamente: "Buonanotte signor Lenin!!"
Devo dire che dei libri di Terzani è forse quello che mi ha appassionato maggiormente forse perchè mi ha mostrato popoli e nazioni che pur occupando dei territori immensi, sfuggono alle nostre conoscenze. L'Asia centrale è invece affascinante: Samarcanda, Bukhara, Alma Ata, sono città che ricordano modi incantati e penso che un viaggio da quelle parti sarebbe molto più istruttivo di quello in qualche spiaggia dei Caraibi o del Mar Rosso.
Grazie Tiziano, grazie a te il mondo mi sembra un po' più piccolo..