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La stupidità cresce senza bisogno di pioggia
Vi sono autori di cui ho letto centinaia di scritti e ogni volta arrivato all’ultima pagina, spero sempre di essermi sbagliato, che ci sia ancora un capitolo,un brano, un rigo da qualche parte,magari nascosti, da leggere ancora:Erri De Luca è uno di questi.
In “Le rivolte inestirpabili” i racconti e le emozioni che trasmette la penna di De Luca si fondono, si completano nel bianco e nero “illuminato a giorno” del fotografo Danilo De Marco e il risultato lascia senza parole.
Nel libro si narra delle rivolte inestirpabili, quelle degli uomini oppressi che prima o poi si uniscono e fanno vacillare e crollare il potere, perché il potere, soprattutto quello che opprime, a dispetto di quanto vanno raccontando,è precario.
Ho letto dei sopravvissuti in Bosnia,degli oppressi in Kurdistan (l’unico paese che esiste ma tutti ignorano), ho letto dei bambini bruciati nell’Africa del sud “mi è rimasto nelle orecchie il vuoto del loro silenzio e l’odore del fuoco nei loro corpi", ho letto della visita di Erri De Luca ad Auschwitz-Birkenau “ho disceso quei gradini, quelli che portavano ai cameroni con le finte docce, intorno soffiava un vento silenzioso, il fiato di una moltitudine di assenti”.
Le rivolte inestirpabili sono pure quelle dei contadini Europei, Sudamericani, Asiatici etc etc che hanno inventato il grano,il riso, l’orzo. Nessun potente ha potuto fare a meno di loro. Li ha oppressi e predati ma ne ha avuto sempre bisogno. Oggi le multinazionali hanno deciso che grano, riso e orzo sono un loro brevetto. Ma non basta perchè accanto ai brevettatori abusivi spuntano i proprietari delle acque (hanno deciso che anche l'acqua è brevettata?).Presto accamperanno diritti sulle nuvole e la neve. Presto l’aria verrà erogata come la corrente?
Per finire mi viene in mente un’altra rivolta inestirpabile quella della donna in un mondo maschile, sì perché il femminile riproduce l’opera della creazione, fa nascere,l’uomo che si arrabbatta col suo giocattolo più desiderato:il potere, è solo un’appendice che la Storia prima o poi sistemerà a dovere.
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