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Tra labirinti, ricerca dell'infinito e divinità
Borges non è mai e mai sarà un autore di facile fruizione, eppure il mistero e l’erudizione che traspare dai suoi libri rappresentano un richiamo irresistibile per un lettore curioso o semplicemente attratto dalle tematiche espresse. In questi racconti vengono riproposti alcuni di quei temi già riscontrati in “Finzioni” ed alcuni sicuramente spiccano più di altri per la loro particolarità. A partire dall’”Aleph “che dà per l’appunto il titolo alla raccolta e rappresenta “il luogo dove si trovano, senza confondersi, tutti i luoghi della terra, visti da tutti gli angoli”. Prima lettera dell’alfabeto ebraico, che nella tradizione cabalistica designa la divinità, nell’aleph è lo stesso Borges il protagonista che cerca il contatto con l’Assoluto. Il tema viene riproposto anche in un altro racconto, “Zahir”, termine di derivazione araba che richiama un pensiero fisso, un’ossessione e che al tempo stesso indica uno dei novantanove nomi di Dio.
Se la ricerca della trascendenza è parte della poetica di Borges, altro tassello imprescindibile è il tema del labirinto che torna più volte nella narrazione, a partire dal racconto “L’immortale”, dove accanto alla dimensione del ricordo dimenticato e della perdita di identità si tratteggia il concetto di caos, la ricerca di un percorso, di un ordine che in realtà non esiste perché il labirinto è innanzitutto parte della natura stesa e può condurre all’angoscia come avviene anche ne “I due re e i due labirinti”. Borges gioca con i contenuti, la realtà che definisce è caleidoscopica, si autoriproduce in sogni onirici che sono figli di altri sogni come precisa nel racconto “La scrittura del Dio” (“Questo sogno è dentro a un altro, e così all’infinito, che è il numero dei granelli di sabbia”). Eppure, al tempo stesso, non perde di vista la tragica realtà come si può ben vedere in “Deutsches Requiem” nel quale le tragiche conseguenze del nazismo su un’Europa contaminata dai veleni della guerra risultano evidenti dalla confessione del fedele funzionario del Reich condannato.
Cosa rimane dunque a lettura ultimata? Un senso di mistero, di messaggio criptico, di contenuti eccezionali non completamente decifrati...oltre ad un desiderio di tornare tra queste terre e riprovarci nuovamente.
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