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Amori ridicoli
 
Amori ridicoli 2023-01-26 17:21:53 enricocaramuscio
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
enricocaramuscio Opinione inserita da enricocaramuscio    26 Gennaio, 2023
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Sette piccole perle

Penna da grande autore, piacevole leggerezza che non sfocia mai in banale superficialità, grande conoscenza dell'animo umano, sono le principali caratteristiche di questa breve, intensa, coinvolgente carrellata delle varie sfumature dell'amore, presentataci da un Kundera ancora acerbo ma in cui si intravedono già le principali caratteristiche dell'apprezzato scrittore che diventerà. Sette racconti, sette piccole perle diverse tra loro, accomunate dallo stesso argomento di fondo, l'amore, qui trattato non tanto come sentimento ma piuttosto come desiderio carnale, pulsione sessuale, voluttuoso appagamento. Se in “Che i vecchi morti cedano il posto ai giovani morti" ci troviamo di fronte al dilemma tra il rinascere di una passione giovanile e il casto rispetto per il consorte defunto, in “Eduard e Dio“ si torna sul tema, affrontando più in generale l'eterna diatriba tra il peccaminoso piacere carnale e il timorato rispetto per le morigerate e castranti regole religiose. Se in “Nessuno riderà“ il lettore viene messo in guardia dalle disastrose conseguenze delle menzogne, ne “Il Simposio“, a causa di un amore non corrisposto, si sfiora addirittura la tragedia. Ma anche un semplice e innocente gioco di ruolo può avere esiti negativi se non viene gestito bene, come ci insegna “Il falso autostop". La vanità, il bisogno di sentirsi sempre e comunque seduttivi, l'ostinata (e ostentata) ricerca della conquista amorosa sono invece i temi affrontati in “La mela d'oro“ e ne "Il dottor Havel vent'anni dopo. Storie diverse, in cui Kundera non si limita a narrare ma interviene attivamente nel racconto, spiegando i comportamenti dei protagonisti, ora giustificandoli, ora biasimandoli, avanzando pareri e riflessioni nei quali alterna severità e indulgenza, dando vita ad un meccanismo che porta il lettore a sentirsi quasi coinvolto in una sorta di dialogo tra sé e l'autore, in cui, tra una battuta e l'altra, si mette in evidenza quanto l'essere umano, di fronte a determinate circostanze legate all'amore, possa rivelarsi ridicolo.

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Da quanto tempo non leggo più questo autore! Dalla giovinezza, quando rimasi piuttosto indifferente a "L'insostenibile leggerezza ...".
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