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Un mondo al tramonto
Una bellissima novella, questa dello scrittore austriaco Stefan Zweig (1881-1942), pubblicata nel 1929.
E bellissimo appare subito il protagonista di questo prezioso libriccino: Jakob Mendel, un bibliomane di origine ebraico-galiziana che, quand'era ancora ragzzo, aveva abbandonato lo studio da rabbino per stazionare fedelmente, per oltre trent'anni "tutti i giorni da mane a sera", a un tavolo del Caffè Gluck, vecchio locale della Vienna asburgica che, al pari dell'antico impero, dopo la grande guerra del '14-'18 subì uno stravolgimento generale non soltanto negli arredi e nella tappezzeria.
Poche decine di pagine davvero straordinarie in cui l'autore immortala un personaggio indimenticabile nella propria unicità, rievocato dalle parole di un io narrante che riapproda al caffè in questione a distanza di due decenni per pura casualità in una giornata di pioggia improvvisa. Un mondo, quello del vecchio ed eccentrico Mendel che viveva per i suoi libri, tramontato per sempre.
"[...] cauto e delicato, cominciava a sfogliare con immenso rispetto la rarità, pagina dopo pagina. Nessuno poteva disturbarlo in un momento simile, così come non è consentito disturbare un vero fedele in preghiera, e in effetti il suo osservare, toccare, odorare e soppesare, ciascuno di quei singoli gesti aveva un che di rituale, ricordava la sequenza degli atti regolati dal culto in una cerimonia religiosa."
Una storia drammatica, struggente e affascinante che sa proprio di un'altra epoca, ricordandoci che "i libri si fanno solo per legarsi agli uomini al di là del nostro breve respiro e difendersi così dall'inesorabile avversario di ogni vita: la caducità e l'oblio."
Da leggere, consigliatissimo!
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Vorrei leggere anche Novella degli scacchi, dicono sia molto bella.
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