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Gli animali sono specchi per gli uomini
Il titolo rimanda al 'bestiario' medioevale, che indicava una raccolta di testi raffiguranti animali veri o fantastici a cui erano attribuiti significati simbolici.
L'autrice parte da questa idea e la personalizza: la vita degli animali diventa un pretesto per raccontare di fragilità, di dolori, di perdite e di vuoti dei loro padroni che (nella maggior parte dei casi) hanno un rapporto stretto con le loro bestiole in uno spazio circoscritto all'appartamento, quindi ancora più intimo.
Se gli animali (una coppia di pesci, una gatta, degli scarafaggi, dei funghi, una vipera) fanno da specchio agli uomini, mettendo in luce gli aspetti più bestiali del genere umano, per contro, il riflesso è per i protagonisti umani uno strumento prezioso per riconoscersi e riflettere su di sé.
Una sorta di interscambio - rimando che viene in soccorso, che aiuta a decifrare le complessità della vita, a fare chiarezza su una serie di esperienze umane.
Una gatta incinta è un modo per parlare di maternità, una colonia intera di scarafaggi è un modo per parlare di relazioni famigliari intricate, la vipera indica una passione improvvisa e la sua tragica fine, la micosi da funghi è per parlare di un'assenza disperata, e l'acqua stagnante di un acquario rappresenta la fine di un matrimonio.
Non saprei scegliere il racconto che ho preferito tra i cinque proposti: tutti mi hanno emozionato in egual misura, affascinata dalla scrittura e dalla narrazione di Guadalupe Nettel.