Dettagli Recensione
Un po' anonimo
È piuttosto complicato recensire una raccolta di racconti come questa: le storie sono piuttosto disomogenee, se si fa eccezione per le tre parti del racconto “L’acchiapparatti” che è stato diviso non so per quale oscuro motivo, mettendoci altri racconti in mezzo.
Lo stile della Ishiguro è scorrevole, piacevole, non si risparmia in crudezza quando necessario ma non lascia il segno se non in pochi tratti.
Alcuni racconti possono effettivamente ricollegarsi a quello che è il titolo “Vie di fuga”, ma è un filo piuttosto sottile e secondo me non abbastanza sviluppato: sebbene alcuni dei personaggi alla fine del proprio racconto si aprano una strada per fuggire da quello che è uno stato emotivo o sociale, questa fuga ha una consistenza troppo debole e forse solo in un un racconto è effettivamente percepibile: racconto che probabilmente è anche il più apprezzabile, che narra di una ragazza che passa le sue giornate sul tetto di casa e “fa amicizia” con uno stormo di piccioni. Per quanto riguarda il racconto dell’acchiapparatti, che dovrebbe essere quello principale, ci ho trovato larghi tratti di nonsense: sebbene sia i personaggi che le vicende siano velate di fiabesco, queste in certi tratti risultano totalmente assurde anche per il genere; i personaggi si comportano in maniera insensata soprattutto nelle loro interazioni, che sono molto spesso inverosimili: robe di uno che ti uccide il cane e alla fine della fiera lo saluti con mille ringraziamenti.
Ho cercato di staccare il nome di Naomi da quello ingombrante di suo padre, premio Nobel, ma onestamente credo che non fosse stato per tale parentela la scrittrice starebbe ancora sgobbando e piangendo sangue (come noi comuni mortali) per farsi leggere nel proprio paese, e di certo non starebbe pubblicando in tutto il mondo. Magari ci sarebbe riuscita in seguito, ma non così presto.
“Be’, allora le avrei detto… che mi ero fermato su una collina del Somerset e avevo scoperto che le illuminazioni esistono e che, per quanto la vita sia colma di spaventi e delusioni, l’armonia si manifesta in istanti fugaci di una chiarezza così limpida che donano a chi li afferra un attimo di qualcosa di simile alla redenzione.”