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Non i suoi migliori racconti
Tre racconti surreali, ma non troppo, scritti bene con la solita vivacità nei dialoghi. Il libro non spinge troppo, cioè non tanto quanto avrebbe potuto, su certe situazioni. Ad esempio il bambino sul treno del secondo racconto avrebbe potuto angosciare il lettore molto ma molto di più e la donna dell'incubo non è abbastanza ambigua. Si intuisce subito dove si va a parare. Certo, il romanzo Abbiamo sempre vissuto nel castello è inarrivabile. Leggendo questi racconti mi è capitato di chiedermi se l'intenzione dell'autrice fosse di scrivere dei racconti o fissare su carta idee da sviluppare successivamente in un eventuale romanzo. Me lo sono chiesto perchè non mi pare che abbia sfruttato pienamente la forma del racconto, date le sue indubbie capacità.