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Mendel dei libri
 
Mendel dei libri 2021-01-13 08:48:03 Valerio91
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Valerio91 Opinione inserita da Valerio91    13 Gennaio, 2021
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Accendere un fiammifero

Si può dire che Stefan Zweig sia un po' la versione austriaca del nostro Leonardo Sciascia. Non fraintendetemi però, non vi è assolutamente una comunanza di temi, ma entrambi gli autori riescono egregiamente a trasmettere un numero elevato di emozioni e messaggi in un limitatissimo numero di parole. "Mendel dei libri" è infatti un raccontino di cinquanta pagine, ma al suo interno possono trovarsi diversi spunti.
Il tutto è incentrato sulla figura di Jakob Mendel, nient'altro che un appassionato di libri che passa le sue giornate chino sui tomi, intento a memoriz­zarne ogni dettaglio: magari non li avrà letti tutti, ma tutti li sa identifi­care e citare: non sono infatti pochi le persone (anche di rango elevato) che si rivolgono a lui quando sono alla ricerca d'un libro introvabile, o di titoli che riguardino un deter­minato argomento.
Quell'uomo che se ne sta sempre nel suo angolo del caffè Gluck potrebbe sciorinar titoli all'infinito, meglio d'un qualsiasi bibliote­cario.
È una garanzia, un punto di riferimento, una figura che si veste d’un manto leggendario.
Eppure l'uomo è capace di distruggere anche la leggenda, ed ecco che a prendersi carico della distruzione di quest'uomo che non fa del male a nessuno, interviene la guerra. Anche in un uomo che ha dedicato l'intera sua vita ai libri, che non concepisce nulla al di fuori di essi e che non vi si distoglie neanche se gli crolla il tetto sulla testa, la guerra e la politica trovano un nemico. In una serie di eventi che ha del paradossale, Mendel viene brutalmente strappato da ciò che più ama al mondo, costretto senza alcun motivo a vivere anni vuoti che a loro volta lo svuoteranno.
Ecco come la cattiveria umana può privare l'innocente d'ogni scopo: lo sguardo perso nel vuoto di Jakob Mendel è una vera e propria metafora dell'incredulità che coglie un’anima pura di fronte a tanta cattiveria immotivata, testimone “dell'umana urgenza di prendere una cosa bella e accendere un fiammifero”.

“No, non era più lui, non era più il miraculum mundi, il magico archivio di tutti i libri; chi lo vide allora, mi ha raccontato con tristezza la stessa storia. Qualcosa sembrava essersi irrimediabilmente infranto nel suo sguardo un tempo tranquillo, come assopito nella lettura; qualcosa era andato in pezzi; nella sua folle corsa l’orrida cometa di sangue doveva essere entrata in violenta collisione anche con quell’astro remoto, pacifico, con la stella d’Alcione del suo universo libresco.”

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Commenti

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Valerio, per come lo conosco io, trovo molto difficile affiancare questo autore a Sciascia. Sono reduce dalla lettura di "Lettera di una sconosciuta", romanzetto che ho trovato irritante, monocorde, un delirio (che noia!).
Ciao Valerio, interessante, come sempre, la tua recensione. La storia di Mendel mi ha ricordato un po' quella di "Auto da fe" di Elias Canetti, il cui protagonista vive esclusivamente per la sua biblioteca, a cui sarà successivamente costretto, drammaticamente (per il personaggio, perché il tono del libro è alquanto grottesco e beffardo), a rinunciare.
Ciao Valerio, grazie per la recensione.
Zweig è uno scrittore che voglio approfondire. A partire da "Il mondo di ieri", probabilmente l'opera che mi incuriosisce maggiormente nella vasta produzione dell'autore austriaco.
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Valerio91
13 Gennaio, 2021
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Ciao Emilio,
sebbene io abbia trovato "Lettere di una sconosciuta" non così irritante (sebbene un po' inverosimile), devo dire che "Mendel dei libri" è di gran lunga più interessante. Brevissimo, per me vale la pena perderci un'oretta. Semmai vorrai dare all'autore un'altra occasione!
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Valerio91
13 Gennaio, 2021
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Ciao Giulio, grazie mille! Non conosco quest'opera di Canetti, me la segno!
In risposta ad un precedente commento
Valerio91
13 Gennaio, 2021
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Ciao Iacopo, grazie a te per avermi letto! C'è da dire che Zweig ha scritto tantissimo, ma la maggior parti dei romanzi che ho visto sono tutti super-brevi.
Io ne ho letti tre, e questo "Mendel dei libri" è senza dubbio il più bello.
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