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La lotteria
 
La lotteria 2020-09-03 14:07:01 DanySanny
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
DanySanny Opinione inserita da DanySanny    03 Settembre, 2020
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Tecnica raffinata, gusto da educare

Mi è capitato, non troppo tempo fa, di cenare in un ristorante di quelli da guida Michelin, con l’atmosfera giusta, la cucina raffinata, l’equilibrio dei sapori, assaggiando piatti costruiti con logica, dai tratti puliti e lineari: una cucina che manca del gusto pieno di certi classici che mangiamo ogni giorno e per apprezzare la quale serve forse un’educazione del palato al gusto. In una parola, un piacere più intellettuale che fisico. Leggendo questa breve raccolta di Shirley Jackson ho avuto la stessa sensazione: una scrittura molto raffinato nascosta dietro un’apparente semplicità, in cui atmosfere quasi bucoliche o serene si striano a poco a poco di elementi insoliti, allusioni, tentennamenti; può essere una bottiglia di latte lasciata di fronte a un porta a un’ora strana, un cumulo di pietre in una piazza centrale, un vestito troppo verde per un certo ristorante: elementi quasi banali che si caricano però, strato dopo strato, di un preciso significato e che diventano alla fine simboli così pregnanti da svoltare totalmente il racconto. C’è davvero molta tecnica nella Jackson, autrice eccentrica che amava definirsi “strega”, lei che credeva nei fantasmi e nella voce degli oggetti domestici: come nei migliori film di Hitchcock la tensione non richiede effetti speciali, sangue o mostri o creature strane, ma cresce poco a poco, alimentata da una parola stonata, accudita da un gesto incoerente fino a stringere il lettore in lacci invincibili, annodati in finali che sono a volte solo una variazione di ritmo o una parola imprevista: non ci sono esplosioni nella Jackson, non ci sono verità disvelate, ma solo corridoi bui che sembrano costringere i personaggi in un vuoto senza fine. È in questa mancanza di prospettiva, nel senso di un tempo costretto a ripetersi, che si cela l’ansia di questi racconti, il loro essere considerati dai più come noir o thriller. Qui però non siamo in un genere, ma in una sola parola: inquietudine. E in questo Shirley Jackson è molto brava, se è vero che all’uscita del racconto eponimo, “La lotteria”, l’autrice fu quasi sommersa da lettere di accusa, spregio, talora pure di estatica ammirazione. Certo talora questa scelta del finale aperto è rischiosa, perché sembra non concludere il racconto o giocare volutamente su un’incertezza troppo incerta e non nascondo che potreste chiedervi “e quindi?”. Ma Shirley Jackson è questa, col suo stile inconfondibile, con la sua precisa visione della letteratura, un piatto raffinato di un ristorante della guida Michelin: semplice grandezza, tecnica altissima, gusto un poco scarso.

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Altri libri della Jackson. Consiglio "Paranoia", uno zibaldone di racconti, scene quotidiane, saggi sullo scrivere davvero carino.
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Commenti

15 risultati - visualizzati 1 - 10 1 2
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kafka62
03 Settembre, 2020
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Bella recensione, Daniele, le tue metafore gastronomiche mi hanno fatto venire appetito: stasera mi gustero' in tuo onore un buon branzino al cartoccio innaffiato con una bottiglia di pigato :))
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DanySanny
04 Settembre, 2020
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Pure appassionato di cucina Giulio? Io abbastanza devo dire, cucino discretamente, anche se mi manca la creatività devo dire. Però i dolci li so fare ;) comunque sì, ottima cena ahahah
Immancabile Adelphi! Scommetto -restando in tema- che leggeresti con attenzione un ricettario purché sia della casa editrice, immagino il titolo, Cucinare con stile, Il cucchiaio d'oro, ahahah.
Mai letto niente dell'autrice, al momento non è in wishlist. Però mi piace leggere come scrivi, anche recensioni. Ciao
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DanySanny
04 Settembre, 2020
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Ahaha Marianna hai indovinato, infatti, cosa che ti stupirà, Adelphi ha pubblicato nella Piccola Biblioteca anche un libro di ricette sui generis che pensavo di prendere. Tra me e Calasso c'è feeling ahah comunque quando arriva la scheda recensirò "Paranoia", potrebbe piacerti più di questo secondo me.
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DanySanny
04 Settembre, 2020
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Ah, solo per la cronaca, il libro a cui mi riferisco è lo sconosciuto "L'uovo alla kok" di Aldo Buzzi
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Molly Bloom
04 Settembre, 2020
Ultimo aggiornamento:
04 Settembre, 2020
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Ma che bella recensione Daniele, adoro queste metafore che riescono a rendere l'idea chiara a tutti senza scendere nel troppo "tecnico" che a volte annoia soprattutto i lettori con un palato poco educato, inoltre, fanno venire una voglia matta di leggerli, incuriosendo moltissimo. Anche per me la cucina è una passione, a dire il vero la seconda dopo la lettura. Cosi come amo la lettura di un buon libro, amo gustarmi un buon bicchiere di vino e, ovviamente, cucinare e mangiare. Inoltre cucinare mi rilassa. Ultimamente, la terza passione è diventato il giardinaggio: curare le mie piante mi rilassa e ogni fiorellino o fogliolina che sboccia mi da gioia! Mi sono dilungata troppo, tornando a noi, mi hai invogliata molto e mi annotto questa lettura, tra l'altro di lei non ho letto nulla, la conosco solo per fama. Di suo mi incuriosisce molto "L'incubo di Hill House" del quale ne ho sento parlare non bene ma benissimo, curiosa anche per il genere, da me poco frequentato.
Noooo, io scherzavo e tu guarda! C'è un uovo alla Kok in libreria!!!
Invece io al momento come Adelphi da sorseggiare caldo caldo, rimanendo in metafora, ho LA DEA BIANCA di Robert Graves. Letto?
Ps.Paranoia, aspetto la tua recensione!
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archeomari
04 Settembre, 2020
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Ioana, quante cose in comune! Adoro anche io la cucina e la cura delle piante. Avevo fatto del mio balcone un magnifico giardino spruzzato di nuvolette colorate ( dimorfoteche di ogni colore, narcisi doppi, ibischi, garofani, rose) , la lotta agli afidi è stata lunga e dopo l'inverno ho mollato tutto. Adesso curo le phalaenopsis, è più facile.
Daniele, la tua recensione è proprio bella. Funzionale la similitudine col ristorante di moda.
Non ho mai letto l'autrice. Non essendo interessato ai racconti, punterei su un suo romanzo, ma non ho ben comprese se valga veramente la pena oppure, nel panorama internazionale, può essere una scrittrice trascurabile. Non dubito che sia una brava autrice, ho qualche dubbio che si tratti di una grande scrittrice, ecco. Che ne dici in proposito?
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DanySanny
04 Settembre, 2020
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Ciao Emilio, allora non ho ancora letto un suo romanzo, dai racconti e dal suo "Paranoia" mi è parsa una scrittrice brava, ma forse non grande. Però se li genere piace (l'inquietudine sottile senza effetti speciali) potrebbe regalare più di qualche soddisfazione.
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