Dettagli Recensione
La mia solitudine di fronte a lui
Simone de Beauvoir è conosciuta come una delle maggiori esponenti del femminismo, il suo libro più famoso è sicuramente “Il secondo sesso”, qui invece si presenza con tre racconti, uno più forte dell'altro.
Gli argomenti scelti dall'autrice sono ben mirati e colpiscono sicuramente l'animo femminile. Abbiamo una moglie, una madre e una donna.
Il primo racconto, che dà il titolo anche al libro, è “Una donna spezzata”, l'ho letto in un periodo di tranquillità psicologica e ne sono comunque rimasta davvero turbata. Monique è una moglie che ha dedicato la sua intera vita al marito e alle figlie; un giorno scopre che il marito ha un'amante:
“Ma che cosa significa la parola “esigere” dopo tutta una vita di amore, di comprensione assoluta? Non ho mai chiesto niente per me che lui non volesse anche per sé.”
Monique è in una fase particolare della sua vita e per questo inizia a scrivere un diario e proprio sotto questa forma che ci arriva il racconto; conosciamo solo la sua “campana”, ma le emozioni che suscita e il dolore che sente la protagonista contagiano anche il lettore. Come dicevo, questo racconto segna e fa molto riflettere e credo proprio che fosse questo l'obiettivo dell'autrice.
Il secondo racconto tocca un altro argomento delicato, il rapporto fra madre e figlio e soprattutto quando quest'ultimo cresciuto sempre seguendo le idee della madre decide un giorno di cambiare rotta. Noi viviamo tutte le emozione che la madre prova e anche se meno toccante del primo, anche questo racconto fa davvero tanto riflettere.
Infine, l'ultimo è un monologo, una donna abbandonata decide di ripercorrere la sua vita fino a quel momento, non sarà facile leggere questo brano, la Beauvoir scrive di getto evitando la punteggiatura, troviamo i punti ma il resto della punteggiatura è davvero minino. Cosa può ridurre in tale stato una donna? Il suo sarà un monologo di vendetta.
Questo libro mi ha veramente colpita e mi ha fatto riflettere, anche a distanza di mesi il turbamento, in particolare per il primo racconto, ancora rimane. Diretto e spietato è lo stile che ci accompagna. Una lettura che consiglio ma che sconsiglio a chi è già un po' crisi, la Beauvoir potrebbe darvi il colpo di grazia!
“Il telefono non ravvicina, anzi, conferma le distanze. Non si è in due come in una conversazione, poiché non ci si vede. E non si è nemmeno soli come davanti a un foglio di carta che permette, mentre si parla all'altro, di parlare a se stessi, di cercare di trovare la verità.”
Buona lettura!
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