Dettagli Recensione
La donna nelle sue imperfezioni
Questo libro mi è stato regalato da una signora, non appena ha saputo che amavo leggere e non smetterò mai di ringraziarla. Se non l'avesse fatto probabilmente non lo avrei mai acquistato di mia iniziativa, anche se avessi letto la recensione più invitante di questo mondo, uno perché non amo i racconti, due perché leggo principalmente autori maschi e terzo perché non vado matta dalla letteratura americana. A caval donato non si guarda in bocca e quindi iniziai la lettura incuriosita del "perché" di quella scelta e non un altro libro. Mi si è aperto un mondo, letteralmente. Già dalle prime righe Alice Munro ha in amo il suo lettore e non con l'esca di una trama a colpi di scena anzi i racconti non presentano nulla di particolare, ma hanno una intensa carica introspettiva e crea ambienti sublimi attraverso un puzzle, che man mano nella lettura del racconto si completa. Indica al lettore alcuni pezzi sparsi per poi completare il quadro man mano che si va avanti.
Le protagoniste sono le donne e le situazioni descritte portano il lettore nel mondo femminile che, detta così potrebbe annoiare o pensare al femminismo o al vittimismo delle donne in una società discriminante. Nulla del genere! Il mondo femminile di Munro è di una delicatezza ed eleganza rare e nel quale le emozioni sono descritte in modo vivido, più che analizzate vengono fatte vedere nella loro nudità. Quando si sa ciò che si vuole trasmettere, servono poche parole ma giuste: è così la sua scrittura. Le sue donne sono contemporanee, che lottano per i propri sogni o si compiacciono, che si perdonano o perdonano troppo agli altri, che sbagliano, si sacrificano e che hanno desideri intimi. Capisco anche per quale motivo ha vinto il Nobel perché oltre alla sostanza è incantevole anche nella prosa e nella forma de racconto che si discosta un po' dal tradizionale, o quanto meno da quelli che mi è capitato di leggere. Più che racconti, i suoi sembrano mini- romanzi perché non si limita solo a fare un'istantanea ma crea un vero e proprio album di una vita. Attraverso i ricordi riesce ad abbracciare l'intera esistenza del personaggio e quasi sempre si arriva a una sorta di risoluzione nel finale. Il mio racconto preferito è "Ortiche" e quello che mi è piaciuto meno è "Mobili di famiglia" però è veramente difficile fare una scelta perché ognuno dei nove racconti ha il suo profumo inebriante.
E' scontato dire che sicuramente leggerò altro di lei e, ovviamente, a mia volta l'ho regalato a una mia amica. Leggere la Munro per me è stata una esperienza, una chiacchierata sincera da donna a donna, senza alcun tipo di ipocrisie o sdolcinatezze. Un grande talento che approfondirò.
Indicazioni utili
Commenti
9 risultati - visualizzati 1 - 9 |
Ordina
|
Marianna, un bel libro quello di Berto che io ho letto solo per metà, era troppo deprimente in quel periodo di particolare ansia per me quindi lo mollai. Devo dire che i libri sulle malattie li reggo poco, sarà perché sono ipocondriaca ahahaha, anche se in Berto spicca più la sua depressione che la malattia del padre. Sapendo però che poi è venuto a mancare per la stessa malattia del padre, fa un po' impressione leggere le sue paure al riguardo.
Della Munro, ho iniziato una nuova raccolta, "Troppa felicità" che leggerò un po' per volta.
Federica
9 risultati - visualizzati 1 - 9 |
Presumo abbia scritto di molto meglio, altrimenti il Nobel mi parrebbe alquanto ingiustificato.