Dettagli Recensione
Orfani dell’eletto
Due storie unite nel profondo: un particolare e soggettivo modo di percepire un frammento di realtà capace da solo di annullare il tutto e di plasmarlo fino a distruggere e ricreare una vita che si deforma e sprofonda. L’occhio dell’anima che vede ciò che che gli occhi non sono capaci di guardare. Un uomo all’apparenza sicuro e soddisfatto di sè che si rivela talmente insicuro e insoddisfatto da creare un tradimento subito capace da solo di annullare tutta la sua vita. Una figlia ferocemente pragmatica che incapace, all’apparenza, di suonare le corde della madre, che è tutta sentire, la condanna alla lontananza, rea di un tradimento, che non è sottrazione ma espansione. C’è anima in questi racconti, forte, tenace, esonda e annulla la mente, scava e arriva al nocciolo: il terrore di sentirsi orfani, di annientare se stessi contro il muro dell’ indifferenza dell’ unica persona scelta per farsi accarezzare dentro.