Dettagli Recensione
Racconti di un futuro distopico.
Avevo sentito parlare benissimo di questo libro (e letto anche diverse recensioni positive) e così ho deciso di provare questo libro d’esordio dello scrittore americano dal nome impossibile: Nana Kwame Adjei-Brenyah.
Vi dico subito che sono rimasto piacevolmente sorpreso e ho divorato questo libro di poco più di 300 pagine in meno di una settimana. Il libro non è un romanzo ma un’antologia di racconti che affronta, in maniera sempre diversa e con protagonisti sempre diversi, il razzismo in America. In realtà questo è solo l’argomento principale, che viene spesso affrontato in maniera ironica e distopica, perché poi nelle varie storie troviamo anche diversi attacchi al sistema capitalistico e neoliberista.
La scrittura è spesso semplice e veloce, i racconti non sono mai troppo lunghi (massimo 70 pagine) e vengono spesso usati neologismi, dato che in molti casi si parla di scenari futuristici e distopici. A tratti mi ha ricordato Foster Wallace visto il realismo isterico e le digressioni distanti dal racconto principale in cui si infila, in altri casi, e sono la maggioranza, invece si avvicina molto al regista americano Jordan Peele (di cui potrebbe essere tranquillamente la controparte letteraria).
Insomma un libro piacevole e graffiante che si legge volentieri e che ci fa riflettere sul mondo che ci circonda, sempre più pieno di razzismo e xenofobia. Da leggere sicuramente.