Dettagli Recensione
La verità nella letteratura
Questi racconti colpiscono per il tono inusuale, legato non tanto alla nazionalità di chi scrive quanto alla sensazione di scavo interiore o comunque di ricerca cui non siamo più abituati. La sensazione è di avere davanti qualcosa di vivo mentre la letteratura ha sempre più un tono artificioso e artificiale, e se non lo è abbastanza, non è considerata grande letteratura. Questi racconti mi hanno fatto sentire la mancanza di un diverso modo di concepire la scrittura. Dei tre racconti il primo mi ha colpito più degli altri per quel tocco di sensibilità giapponese molto gradevole. Nel racconto sui martiri cristiani mi è sembrato di cogliere una riflessione dello scrittore tra sè, riflessione che poi lo ha portato al suo romanzo più noto (e davvero bello) Silenzio, in particolare al personaggio di Kichijiro. Del resto come non immedesimarsi nel debole traditore (una specie di Pietro più che di Giuda) più che nei martiri, nel fatto che si domanda con angoscia se meriterà la misericordia di Dio.
L'autore non si dichiara cristiano convinto, dice di essersi ritrovato cristiano per la famiglia eccetera, però tutti i suoi lavori contengono riflessioni su tematiche religiose, riflessioni non superficiali o nozionistiche.
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