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Il giapponese di Varsavia
 
Il giapponese di Varsavia 2019-09-18 12:10:18 lapis
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Stile 
 
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Contenuto 
 
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Piacevolezza 
 
4.0
lapis Opinione inserita da lapis    18 Settembre, 2019
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L’Oriente incontra l’Occidente

Shusaku Endo nacque in Giappone nel 1923 e si convertì al cattolicesimo in giovanissima età, per assecondare il volere materno. Fu quindi sempre uno “straniero della religione”, appartenente a un credo poco praticato nel proprio paese e difficilmente compatibile con il sentire spirituale nipponico. Con queste poche righe biografiche non è certo mia intenzione dare informazioni esaustive sull’autore, ma semplicemente indicare a chi non lo conoscesse l’elemento a mio avviso imprescindibile per accostarvisi. Per provare a capirlo, lasciandosi permeare dai dubbi così umani di un uomo che ha sempre vissuto in modo problematico la propria religiosità e facendosi infine accarezzare dal gesto misericordioso di un ritrovato Dio d’amore.

“Nel mondo della fede c'erano i forti e i deboli: i forti venivano coronati di gloria, mentre i deboli dovevano portare il loro fardello per tutta la vita.”

Nei tre racconti raccolti in questo libro troviamo uomini vulnerabili e confusi, ben consci della propria fragile volontà e della propria carente integrità. Alzano gli occhi al modello di martiri e santi, percependo invece nella propria anima il tormento del dubbio, dell’insicurezza, della sciatteria delle proprie azioni e dei propri inganni. Una sofferenza bollente e schiumosa come l’acqua delle sorgenti solforose del monte Unzen nel secondo racconto, quell’acqua ove si compì il martirio dei cristiani nel Giappone del 1600. Eppure, quegli uomini così tormentati sono anche in grado di cogliere segni in grado di riconciliarli con la propria debolezza. Lo sguardo di un merlo indiano in cui percepire tutta la compassione di un Dio che accoglie e perdona. La fotografia del frate polacco Massimiliano Kolbe, a riportare alla memoria un ricordo che sa di tenerezza.

Cristallina e pulita la scrittura, oltre che di facile lettura per la brevità dei racconti. Profondo e denso il contenuto, una prospettiva diversa e dal retrogusto autobiografico sulla religiosità e la ricerca spirituale. Il mio incontro con questo scrittore è avvenuto in modo del tutto fortuito, ma sono contenta di averlo incontrato.

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Commenti

7 risultati - visualizzati 1 - 7
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Ciao Manuela. Non sono lettore di racconti, ma l'autore mi interessa (amo la letteratura giapponese, almeno quella dei grandi scrittori). Pertanto cercherò di approfondire.
siti
18 Settembre, 2019
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Interessante proposta, Manuela. Grazie.
Libro interessante, grazie Mauela. Me lo segno. Io avevo letto Silenzio un testo molto molto bello. Ma anche molto molto crudo.
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lapis
22 Settembre, 2019
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Ciao Emilio, ammetto di conoscere poco il mondo letterario nipponico, e a volte - a fronte di tentativi falliti - ho pensato probabilmente di non avere gli strumenti adeguati per apprezzarli. Quindi sarò felice di leggere l'opinione di un lettore esperto come te.
Un caro saluto,
Manuela
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lapis
22 Settembre, 2019
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Grazie a te per l'attenzione, Laura.
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lapis
22 Settembre, 2019
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Ciao Mario. Credo che il secondo racconto di questa raccolta introduca proprio il tema di Silenzio. Non sono altrettanto crudi, però anch'io l'ho trovata una scrittura bella, ma con una certa durezza di fondo.
Grazie per il commento.
Ciao, Manuela
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Emilio Berra  TO
23 Settembre, 2019
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Grazie. Molto gentile da parte tua.
7 risultati - visualizzati 1 - 7

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