Dettagli Recensione
Forza resiliente
... “ Che ognuno decida secondo la propria coscienza, le parole non tireranno fuori il morto dalla tomba “...
Le anime di Aramburu vivono un dolore indecifrabile ed un profondo sconforto nel considerare che esistono persone convinte che per creare la patria dei loro sogni si deve necessariamente arrecare dolore al prossimo.
Spesso i propri nemici sono vicini di casa, amici, parenti, semplici conoscenti, gente avvelenata dall’odio, un dolore muto in mezzo a tanta bellezza.
In codeste vite permane una forza resiliente, un esplicito spirito di sopravvivenza, frammenti di storie confluenti in un’ unica storia, mutilazioni, salti nel vuoto, un presente obbligatoriamente accettato per assenza di altro, nessuna logica se non mera ideologia accecante, oscura ai più .
Padri morti ammazzati, figli incarcerati, mogli minacciate, stragi di innocenti, corpi mutilati, uno spettacolo reiterato ed una memoria del tutto personale, la certezza di essere sopravvissuti in qualche modo.
Storie di umanità esposta e lacerata, emozioni sovente nascoste per non esacerbare gli eventi, un desiderio rigettato che i propri figli non crescano con una faccia sconsolata, ma dopo ogni attentato e morto ammazzato ci si sente orfani, come fosse il figlio di tutti i morti.
È un dolore che colpisce e si estende indistintamente come una di quelle bottiglie, tirata da chiunque e che può colpire chiunque.
La prosa di Aramburu genera e vive la storia dal proprio interno, possiede un respiro vivido, scrupoloso, puro ( nella forma ) e controverso ( nei contenuti ), spesso inconcepibile agli stessi protagonisti tuttora inconsapevoli di farne parte, un brusio ininterrotto in una ferita aperta, una coralità di voci fattasi eco indistinta.
Di certo il periodo storico di riferimento, quella guerra nell’ ombra che ha segnato la vita dei Paesi Baschi, epicentro di disperazione e morte, ci restituisce volti ed anime cambiati per sempre, famiglie mutilate e fragili, rapporti incomprensibili, nuovi equilibri.
E se un vuoto rimane, per sempre, oltre alla assenza di affetti spezzati e ricomposti faticosamente, è un vuoto di senso, anche quando le circostanze si sono rese sopportabili ed una certa rassegnazione ha rivestito i sopravvissuti, affannosamente resilienti.
L’ autore espone una lucida rappresentazione degli eventi, in modo naturale, crudo, violento ma mai eccessivo, escludendo artifici, ghirigori, invenzioni roboanti, banalizzazioni.
La storia implode ed esplode nella propria quotidianità, mantenendo una leggerezza di toni all’ interno della pesantezza dei contenuti, impregnata dalle voci del racconto e dei protagonisti, affrontando e sviscerando tematiche complesse, ferite ancora aperte, sempre con lucida moderazione e voce ferma.
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