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La grazia di un ragazzo sul trapezio
Questa raccolta racchiude una serie di racconti piuttosto particolari, che hanno come tema centrale le riflessioni dell’autore armeno sulla propria collocazione – di uomo, di scrittore - nella società americana.
Così nel primo racconto intitolato Il trapezio volante: “Poi, rapido, preciso, la grazia di un ragazzo sul trapezio, spicca il volo dal corpo. Per un istante eterno è tutto: uccello, pesce, roditore, rettile, uomo. Davanti a lui un oceano di parole ondeggia, bigio, non ha fine. Si incendia la città, la folla si ribella. La terra ruota mentre lui, lui alza il viso smarrito verso il cielo vuoto, senza sogni è lui, senza vita, perfetto.”
La raccolta è preceduta da un’interessante prefazione nella quale Saroyan traccia una poetica destrutturata e ironica:
“Questi racconti sono il risultato di un metodo di composizione… i sistemi sono soltanto due: 1) si può decidere di scrivere come Anatole France, Alexandre Dumas o come qualcun altro oppure 2) si può decidere di dimenticare del tutto di essere uno scrittore, sedersi davanti alla macchina per scrivere e mettere le parole sulla carta, una dopo l’altra, meglio che si può. Il che solleva la questione dello stile.”
Giudizio finale: bizzarro, minoritario, particolare.
Bruno Elpis