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Disordine organizzato nel mistero dell’ essere
Undici racconti inseriti in un percorso famigliare che attraversa sessant’ anni, occhi curiosi posatisi sul tempo e sui suoi cambiamenti, sguardi che osservano, sostano, scrutano, si spostano, attimi intrisi di ricordi insieme alla percezione degli stessi e di se’, ricostruendo un cerchio di vite e relazioni umane.
Da bambini una gradevole sensazione di muoversi furtivamente nell’ oscurità, invisibili e sconosciuti, anche a se stessi, cercando di capire chi si ha di fronte, spesso considerando solo le proprie differenze.
A scuola si assaporano momenti differenti, alti e bassi, i primi ragazzi, l’ insegnante di letteratura, ( memorabile la figura di Miss Bessie ) figure fissate nella propria memoria, scene di intimità famigliare per ritrovarsi poi completamente soli in un tunnel buio, ed andare avanti scoprendo cose fino all’ arrivo della giovinezza e dell’ indipendenza e l’ inizio di lavori precari, con spostamenti continui ed una certa nostalgia di casa.
E poi rapporti di coppia vissuti a balzi, senza saper che cosa succederà e quale ruolo ricoprire nel mondo. Forse con il tempo ci sarà e si vivrà un cambiamento, rinunciando al sentimentalismo, affermandosi nella praticità della vita o forse si continuerà a vagare e a sognare senza alcun posto dove sostare, nell’ unico altro posto ( se stessi ).
Ma ogni cambiamento attraversa momenti diversi, e lo scorrere degli anni fisserà nuovi contorni e peculiarità ( la maturità), la ricerca di stabilità affettiva e di un focolare domestico, il silenzio come sola forma di dialogo ed un linguaggio sospeso.
Lo scorrere degli anni ed il sopraggiungere della vecchiaia rivive nella lentezza dei movimenti e nella sofferenza della malattia, con l’ affievolirsi della memoria e la perdita delle forze ritorneranno dal passato attimi ormai sfuocati e fotogrammi indelebili.
La vita nel suo insieme è un enorme contenitore di domande con risposte spesso vaghe, imprecise, inserite nel variabile fluire del tempo, insieme a volti del presente e del passato, amici, parenti, professori, bambini, e a tutti i propri ricordi, nei mutamenti epocali di città e paesaggi ricostruiti meticolosamente in un puzzle mentale apparentemente scomposto.
Questa è l’ anima del racconto, una ricostruzione di fatti e sentimenti a rivelare l’ essenza ed il mistero della vita stessa, complessa ed imperscrutabile ma, se analizzata nella propria interezza, mai banale e con significati e profondità sorprendenti.
Una Atwood dal respiro diverso rispetto ai romanzi più noti, meno fredda, criptica, cruda, capace di una tenerezza impensabile nata da una attenta e meticolosa osservazione del reale e del quotidiano, con una prosa scorrevole, includente, precisa, anche se la voce narrante, come sempre, vive e si nutre di altre profondità.