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Gioiellino...
Due anni fa mi trovai a leggere un piccolo libro di Charles Simmons, dal titolo "Acqua di mare"...e me ne innamorai.
Soltanto dopo ho scoperto che si trattava di un romanzo liberamente ispirato (per ammissione dello stesso autore) a "Primo amore" di Turgenev.
E finalmente oggi mi sono regalata questa lettura "madre".
Un racconto straordinario.
Un racconto di formazione sentimentale, introspettivo, psicologico e poetico.
Siamo nella Russia degli anni '30 dell'Ottocento.
Vladimir, sedicenne di ottima famiglia, s'innamora della bella e spregiudicata Zinaida, 20 anni, figlia di una principessa caduta in miseria.
Lei è piena di vita, consapevole del suo potere seduttivo, gioca col suo girotondo di uomini che la corteggiano, emancipata e intelligente, combatte contro le convenzioni del tempo e cerca un uomo capace di dominarla.
"In assenza di Zinaida languivo: non mi entrava in testa niente, mi cadeva tutto di mano, per giorni interi pensavo intensamente a lei...languivo...e in sua presenza le cose non andavano certo meglio.
Ero geloso, ero cosciente della mia nullità, da sciocco mettevo il muso e da sciocco mi umiliavo, e tuttavia una forza invincibile mi trascinava da lei, e ogni volta varcavo la soglia della sua camera con un brivido involontario di felicità."
Ma Vladimir non sarà l'unico ad innamorarsi di lei.
Al suo amore dolce e romantico, si contrappone quello maturo, passionale e peccaminoso di suo padre.
Per la stessa donna.
E qui entra in gioco, a mio avviso, la parte più bella e profonda del racconto: il rapporto padre/figlio che, a quanto pare, è anche molto autobiografico.
Turgenev ha patito la sofferenza di avere un padre bello, giovane (che ha sposato una donna molto più grande di lui solo per interesse) e che lo ha sempre trattato con grande indifferenza alternata a dolcezza.
Ora le sue mani lo accarezzavano, ora lo respingevano.
Un uomo incredibilmente tranquillo, sereno, ma anche egoista e dispotico.
Esattamente come il padre di Vladimir in "Primo amore", e proprio allo stesso modo il giovane Turgenev lo amava e idolatrava sopra ogni cosa.
La figura della madre, sia nel romanzo sia nella vita dell'autore, è terribile: una donna severa, incapace di amore, affetto e divorata da una gelosia invalidante.
Nel triangolo venutosi a creare "figlio/donna/padre" tutti perdono qualcosa...chi l'amore, chi l'innocenza, chi la vita...ma è vero anche che tutti e tre "amano" davvero per la prima volta.
Una lettura dal sapore malinconico, non soltanto per la storia in sé di un amore infelice, ma anche per i difficili legami familiari, per i ricordi di una giovinezza ormai passata, con tutto il suo carico di equilibri fragilissimi.
Prezioso.
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Commenti
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Io ho letto solo questo.
Grazie.
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